HomeSpettacoli Dal web alla televisione: prosegue il successo della serie “Romolo+Giuly”

Prosegue il successo
della serie "Romolo + Giuly"
Intervista al regista

Bertini Malgarini: "Una riflessione

sulla realtà contemporanea"

di Valerio Del Conte02 Ottobre 2018
02 Ottobre 2018

Un’idea semplice ma efficace. Le differenze che ci separano nella forma, ma ci rendono uguali nella sostanza. Il tutto incastonato nel dramma shakespeariano più famoso, rivisto in chiave moderna. Questi sono gli ingredienti di “Romolo + Giuly – La guerra mondiale italiana”, la serie satirica nata sul web, che racconta le vicende dei Montacchi e dei Copulati, per rappresentare le divisioni tra Roma Nord e Roma Sud e quindi il resto d’Italia.

La serie, che ha debuttato il 17 settembre, è stata ideata da Giulio Carrieri, Alessandro D’Ambrosi e Michele Bertini Malgarini ed è prodotta dalla Wildside con Zerosix Productions, nota per il successo di Boris, un’altra fiction cult. La storia narra l’amore impossibile tra un ragazzo e una ragazza figli di potenti famiglie della Capitale, una di Roma Nord e l’altra di Roma Sud. Stili di vita differenti, ma anche visioni del mondo completamente opposte: la veracità contro l’opulenza. Le tensioni tra le due famiglie cominceranno a coinvolgere l’Italia intera a partire da un’inedita alleanza tra Milano e Napoli, che non vedono l’ora di scalzare la Capitale.

Il progetto venne presentato come cortometraggio al Roma Web Fest e divenne virale nel giro di pochi giorni. Ora però la ricetta è stata rifinita e, nonostante il peso delle aspettative, la prova della televisione sembra portare ottimi risultati, soprattutto tra il pubblico più giovane. Nel cast diversi nomi noti: Giorgio Mastrota, Fortunato Cerlino, Umberto Smaila, Massimo Ciavarro, Federico Pacifici, Giorgio Panariello e anche star del web, come Le Coliche e gli Actual. “Romolo + Giuly”, composto da otto puntate di mezz’ora ciascuna, va in onda ogni mercoledì su Fox, il canale 112 del bouquet di Sky. Il regista della serie, Michele Bertini Malgarini, ha risposto alle domande di Lumsanews.

Come è nata l’idea del contrasto tra Roma sud e Roma nord sullo sfondo della tragedia shakespiriana?

“Il conflitto ancestrale Sud e Nord nella città di Roma è storia antica da Romolo e Remo in poi, ma è presente anche nel cinema, nella cultura, nella letteratura della nostra città, magari nascosta in altre vesti (pariolini contro coatti, romani contro laziali). Noi abbiamo attualizzato la tematica, prendendo a modello Shakespeare sui cui archetipi immortali abbiamo impostato la nostra storia.”

 

I personaggi sono tutti di finzione o anche ispirati a persone reali?

“Noi tre autori veniamo da tre parti di Roma diversa, perciò ci sono punte autobiografiche in quasi tutti i personaggi romani della storia. Posso dirvi, per esempio, che Lorena è anche il nome della donna delle pulizie filippina dei miei genitori.”

C’è un messaggio che la serie vuole passare?

“Nessuna morale, più un intento parodico e satirico rispetto alla realtà contemporanea che viviamo. Proviamo a ridere per non piangere, invitando ad una riflessione semiseria, ma anche drammatica sul presente.”

Qual è il segreto del successo di questa serie?

“La capacità di far ridere in maniera non scontata con un umorismo sottile, una storia ricca e piena di sfaccettature, tanti attori di qualità e tematiche virali e attuali.”

Quanta libertà ha avuto nella trasposizione televisiva di questo progetto?

“In verità Fox ci ha lasciato molta libertà di avere un approccio molto fedele al progetto web originario sia nello stile registico veloce e ritmato che nella scrittura scorretta e surreale.”

Si aspettava tutto il successo che ha avuto la serie, anche dopo l’approdo in televisione?

“Io personalmente non sapevo proprio cosa aspettarmi, il web è un contenitore enorme di ogni genere, mentre la tv ha un target di pubblico totalmente diverso.”

Ha una citazione o un dialogo preferiti?

“La mia scena preferita è l’accordo prematrimoniale di Roma Nord dell’episodio 3.”

Tanti i paragoni con la serie Boris, secondo lei perché?

“Boris è il mito, la vetta, il punto di riferimento, noi siamo appena arrivati. Sul gusto surreale e ironico proviamo a seguire il modello Boris. Poi va anche detto che a livello tematico sono progetti diversi, Boris rifletteva con ironia sul mondo del cinema, noi abbiamo una prospettiva più larga geograficamente e parliamo un po’ di tutto.”

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