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HomeEconomia Def, l’Iva non aumenta. La manovra vale 30 miliardi, si punta sulla flessibilità

Def, l'Iva non aumenta
La manovra vale 30 miliardi
si punta sulla flessibilità

Ridotto il cuneo fiscale, deficit al 2,2

Dalla lotta all'evasione 7 miliardi

di Patrizio Ruviglioni01 Ottobre 2019
01 Ottobre 2019

Il primo Consiglio dei ministri del secondo governo del presidente Giuseppe Conte, a Palazzo Chigi, Roma, 5 settembre 2019. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

L’Iva non aumenta. La nota d’aggiornamento al documento di economia e finanza, approvata ieri dal Consiglio dei Ministri, vale 29 miliardi di euro e si reggerà sulla flessibilità di Bruxelles e sulla lotta all’evasione fiscale. Oltre a impedire l’incremento dell’imposta sul valore aggiunto, le 120 pagine che la compongono promettono l’alleggerimento della pressione fiscale e la riduzione del “cuneo” sul lavoro. Ma sarà necessario far quadrare i conti.

La prospettiva è raccogliere sette miliardi proprio dalle misure anti-evasione, mentre altri 14 arriveranno con la flessibilità concessa dalla Ue. È previsto infatti un aumento del deficit al di là dei parametri comunitari: fino al 2,2% del Pil sia per il 2019 che per il 2020, mentre quello programmato era dell’1,6%. Per il 2021, invece, è stimata una diminuzione all’1,8%, che raggiungerà l’1,4% l’anno successivo. Le altre coperture saranno i tagli alla spesa e agli sconti fiscali, a partire da quelli dannosi: in tutto i due capitoli valgono circa 3,5 miliardi, fra spending review e tax expenditures. E ora, appunto, si attende il via libera delll’Unione.

Diminuisce il cuneo fiscale

Il taglio del cuneo fiscale – ovvero la diminuzione delle tasse e dei contributi sugli stipendi per far salire la remunerazione netta dei lavoratori dipendenti – era una priorità del Def, ed è stato portato a termine. Ma scatterà solo da luglio 2020 e riguarderà i redditi inferiori ai 26mila euro annui. All’inizio il cuneo diminuirà dello 0,15% del Pil, mentre dal 2021 arriverà allo 0,3%. Per il prossimo anno ci sono sul piatto 2,7 miliardi di euro, che raddoppieranno a partire dal 2021, quando la riduzione sarà effettiva per tutti i dodici mesi.

La lotta all’evasione

Sette i miliardi che l’Italia ha stimato di ottenere da questo frangente. Per farlo, la Nadef prevede incentivi per i pagamenti tracciabili a discapito del contante, con un’Iva più bassa per i primi rispetto ai secondi. Ci sarà anche un bonus per l’utilizzo delle carte di credito: l’entità dipenderà dalle risorse, ma l’obiettivo – riferisce l’Ansa – è restituire fino a 475 euro a chi, nell’anno precedente abbia speso fino a 2.500, con carta o bancomat, per comprare nei settori più a rischio evasione.

Gli altri provvedimenti

Oltre ai tre pilastri (stop all’Iva, anti-evasione e cuneo fiscale), il programma del Def prevede altri 23 provvedimenti, tra cui il Green New Deal, la riforma del catasto e l’autonomia differenziata con l’obiettivo di ridurre il divario fra Nord e Sud.

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