Germania in debito con la Grecia. Chiesti 162 miliardi per la Seconda guerra mondiale: “Ripaghi i danni dell’occupazione nazista”

La Germania è in debito con la Grecia. La notizia è benzina sul fuoco del sentimento anti-tedesco che sta dilagando in un Paese soffocato dalle misure di austerità.
Il Consiglio Nazionale per le Riparazioni di Guerra Tedesche ha stimato che la Germania deve alla Grecia 162 miliardi di euro di risarcimento, circa l’80 per cento dell’attuale Pil ellenico. Il rapporto è stato redatto da un comitato di esperti per un’indagine avviata dal ministero delle Finanze e pubblicato in parte dal quotidiano ateniese To Vima e subito rimbalzata sulle pagine del settimanale tedesco Der Spiegel. Secondo il giornale greco, si calcola che la Germania dovrebbe restituire alla Grecia 108 miliardi di euro per danni causati alle infrastrutture durante l’occupazione nazista del Paese e altri 54 miliardi per un prestito che le forze del Terzo Reich obbligarono l’allora governo greco a richiedere per passarlo quindi alla Germania di Hitler.
I fascicoli nel sottoscala. Il capo del comitato, Panaghiotis Karakousis, ha affermato che “sono state scandagliate 190 mila pagine rinvenute in vari archivi, molti dei quali sono stati trovati nei sotterranei di edifici pubblici”. Inoltre, secondo la ricostruzione di Karakousis, questo materiale storico è stato disperso nel corso degli anni, gettato in sacchi polverosi.
Molti sono i fascicoli ritrovati in alcuni sottoscala di vari quartieri ateniesi: delle 761 cartelle si sa che il 14 per cento risalgono al primo conflitto mondiale, e il restante al secondo. Circa il 90 per cento dei documenti si riferisce a casi di individui, come richieste di compensazione da parte degli eredi dei defunti per infortuni o malattie, o per danni a proprietà, immobili, aziende.
I danni perpetrati alla Grecia, dopo l’invasione di Hitler datata aprile 1941, dovrebbero tenere conto di 300 mila cittadini greci morti di fame, come risulta da un rapporto ufficiale redatto per l’occasione dalla Croce rossa internazionale. In seguito Germania e Italia non solo pretesero cifre elevatissime per le spese militari, ma ottennero forzatamente dalla Grecia anche quello che venne definito un prestito d’occupazione di 3,5 miliardi di dollari. Hitler in quella circostanza ne certificò il valore legale e dispose il risarcimento. Ma alla Conferenza di Parigi nel 1946 alla Grecia vennero riconosciuti solo 7,1 miliardi di dollari come risarcimento, anziché i 14 richiesti. Quindi, l’Italia restituì come doveva la propria parte del prestito, mentre la Germania no. Un rapporto redatto nel luglio del 2011 dall’economista francese, Jacques Delpla, sostiene che Berlino dovrebbe alla Grecia ben 575 miliardi.
Un capitolo chiuso per i tedeschi. La Germania ha sempre affermato che la questione è chiusa, avendo versato nel 1961 115 milioni di marchi ad Atene, nell’ambito di accordi bilaterali dei decenni passati. La risposta degli storici è che tutti i debiti della Germania furono condonati nella Conferenza di Londra del 1953 – tra questi anche i debiti verso la Grecia – infatti Berlino dovrebbe ricordare che il miracolo economico della Germania cominciò con l’aiuto del Piano Marshall americano.
Alcune fonti in Grecia sostengono che il documento è stato preparato come strumento negoziale da utilizzare solo se la Germania e gli altri creditori gonfiassero troppo le loro pretese, ma la cosa non è ben chiara. Seguendo la politica attuale, la Grecia deve attenersi al suo regime di austerità fino alla fine del decennio, quando si prevede che il debito pubblico si stabilizzerà al 122% del Pil, se tutto andrà avanti senza intoppi.

Alessandro Filippelli