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HomeEconomia Il gruppo Time potrebbe passare ai conservatori Koch

Il gruppo editoriale Time
potrebbe finire nelle mani
dei conservatori Koch

Meredith Corp. presenta la terza offerta

Sul piatto ci sarebbero 500 milioni

di Valerio Del Conte16 Novembre 2017
16 Novembre 2017

I fratelli Charles e David Koch, milionari vicini ai Repubblicani, hanno formato un’insolita alleanza con la Meredith Corporation, editrice della rivista Better Homes and Gardens e Martha Stewart Living. Il loro obiettivo sarebbe entrare in possesso del gruppo editoriale Time Inc. Si tratterebbe della terza proposta della Meredith alla compagnia fondata 94 anni fa da Henry Luce, proprietario di People, Fortune, Sport Illustrated e del settimanale Time, uno dei magazine più autorevoli e diffusi al mondo. Secondo il New York Times, sul piatto sarebbero stati messi 500 milioni di dollari.

I fatti precedenti. Alla fine dello scorso anno, Time Inc. ha assunto alcuni banchieri per valutare una possibile vendita di una parte o di tutto il gruppo editoriale. A fare gola era stata un’inaspettata offerta da parte di un gruppo di investimento sostenuto da Len Blavatnik, il miliardario proprietario della Warner Music Group, e da Edgar Bronfman Jr., ex amministratore delegato della stessa etichetta discografica. Già nel 2013, la Meredith aveva puntato gli occhi su Time Inc., mentre i fratelli Koch si guardavano intorno, in cerca di un affare nel settore dei media.

La crisi del Time. Il Financial Times ha presentato uno scenario preoccupante: su Time Inc. pesa infatti un debito di 1,2 miliardi e il gruppo sta resistendo a fatica alla fuga dei lettori di giornali e all’erosione delle entrate pubblicitarie. I suoi introiti sono calati del 9% nel terzo trimestre, mentre i ricavi del settore in generale sono diminuiti del 14% rispetto all’anno scorso. Inoltre, le azioni di Time Inc. sono precipitate del 30% dall’inizio dell’anno. Sono state adottate misure strategiche improntate sulla crescita digitale, su nuove fonti di guadagno e sulla vendita di asset. Il gruppo editoriale si è affidato alla multinazionale di consulenza strategica McKinsey & Company, che persegue tagli netti ai costi e anche all’organico. Time Inc. ha poi ridotto la frequenza e la diffusione di Sports Illustrated, Entertainment Weekly e Fortune, investendo nel frattempo in media digitali come il nuovo servizio streaming a pagamento Sport Illustrated TV.

Il mercato editoriale americano. Un rapporto del Brookings Institution del 2015 sul mercato editoriale degli USA ha rivelato che il numero di giornali ogni cento milioni di persone è passato da 1.200 nel 1954 a 400 nel 2014. Inoltre – continua il rapporto – la tiratura pro capite è calata al 15%, dal 35% della metà degli anni ’40, mentre il numero di giornalisti è sceso a 33mila nel 2015 dai 43mila del 1978. Il problema però ha investito anche l’informazione televisiva e radiofonica: i telegiornali serali hanno perso metà del loro pubblico rispetto al 1980, mentre i giornali radio hanno visto l’audience diminuire del 40%.

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