La crisi politica fa tremare i mercati, spread in crescita a 251 punti

20121210_090840_8FC6A7D6_resize_526_394Dalla politica all’economica. L’annuncio delle dimissioni di massa dei parlamentari del Pdl nel caso dell’espulsione di Silvio Berlusconi dal Senato ha prodotto a cascata effetti negativi sui mercati. Lo spread ieri è salito di dieci punti base, da 241 a 251, con i tassi dei Btp decennali al 4,33%. Piazza Affari ha chiuso invece all’1,2%, attestandosi come la peggiore Borsa in Europa di giornata.
La crisi. Subito in crisi i mercati dopo la minaccia del Pdl di far cadere il governo. Gli analisti economici hanno definito le conseguenze della possibile crisi politica ancora contenute, per merito dello stato di assuefazione agli scossoni politici in cui gli investitori si trovano ormai da mesi. Lo scenario attuale si presta comunque all’affondo degli speculatori che puntano al ribasso e al conseguente allontanamento dei grandi investitori istituzionali. Con l’aumento dello spread a 251 punti, ieri è salito anche il rendimento dei titoli di Stato con il Btp decennale che paga una cedola del 4,33%. Dura anche la caduta delle banche, che hanno schiacciato il listino milanese: Intesa Sanpaolo è scesa del 3,78%, Banca Popolare ha perso il 3,41%, Unicredit ha chiuso a -2,69%.
I Bot si salvano. Nell’asta a sei mesi da 8,5 miliardi di euro i Bot non hanno risentito dell’instabilità politica. Forte la domanda con i tassi in calo: tutti i titoli sono stati assegnati a fronte di ordini per 12,35 miliardi. In calo il rendimento allo 0,781%, 11 punti in meno rispetto all’asta precedente e ai minimi dallo scorso maggio. Ma il vero test per il Tesoro ci sarà oggi: questa mattina si terrà un’asta dei Btp a dieci anni per un ammontare tra i cinque e i sei miliardi di euro .
Giù i consumi. Buone notizie non arrivano nemmeno dai consumi. Le vendite al dettaglio hanno segnato il tredicesimo calo consecutivo, segnando a luglio una perdita dello 0,3% su giugno e dello 0,9% rispetto ai dodici mesi prima secondo i dati Istat. Le vendite sono scese ai minimi storici del 95,3%: tale cifra non veniva toccata al ribasso da novembre 2001.

Gianluca Natoli