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700 mila persone bloccate
Spiragli per le trattative

Siria, l'allarme dell'Onu
700 mila persone bloccate
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Dopo gli orrori di Aleppo Est

15 zone senza assistenza umanitaria

di Giulia Torlone16 Gennaio 2017
16 Gennaio 2017

In Siria oggi ci sono 15 aree sotto assedio, in cui sono intrappolate circa 700mila persone, di cui 300mila sono minori. Questo è l’allarme lanciato da alcune organizzazioni delle Nazioni Unite da Davos, in Svizzera, dove domani inizierà il World Economic Forum alla presenza dei rappresentanti della politica e dell’economia delle potenze mondiali.

In un comunicato congiunto i vertici di Onu, Unicef, World Food Programme e Oms chiedono “un immediato, incondizionato e sicuro accesso per raggiungere bambini e famiglie tagliate fuori dai soccorsi umanitari“.

Sono circa 5 milioni i siriani che vivono in zone senza assistenza umanitaria, con delle enormi restrizioni di accesso a causa dei combattimenti ancora in corso. La nota prosegue denunciando la tragedia dell’assedio nella parte Est di Aleppo, gli orrori “scomparsi dalla coscienza pubblica”.  Non bisogna quindi permettere che “i bisogni, le vite e il futuro” della popolazione siriana “svaniscano dalla coscienza mondiale”.

Il comunicato arriva a pochi giorni di distanza dall’appuntamento di Astana, dove Russia, Turchia e Iran hanno programmato dei colloqui per arrivare ad una risoluzione del conflitto siriano. Su questo fronte la novità importante è la partecipazione di quasi tutte le sigle cosiddette “ribelli”. Come ha spiegato all’Afp Mohammad Allouche, dirigente di “Jaich al-Islam” (l’Esercito dell’Islam), gruppo radicato soprattutto nella periferia di Damasco e sostenuto dall’Arabia Saudita: “tutti i gruppi ribelli ci andranno, perché tutti noi vogliamo mettere fine allo spargimento di sangue commesso dal regime di Assad e dai suoi alleati”.

I colloqui avranno inizio il 23 gennaio sotto la guida della Russia, alleata fin dal primo momento di Assad, e della Turchia che dopo un primo appoggio al fronte ribelle ha ritrovato una sintonia con le file governative di Damasco.

Ancora in dubbio la partecipazione degli Stati Uniti con la nuova amministrazione Trump. Dal Cremlino fanno sapere di non aver ancora inoltrato un concreto invito, consapevoli del fatto che ad Astana sarà un incontro preparatorio a quello di febbraio a Ginevra, ben più istituzionale.

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