Le gesta dei paladini di Francia, Orlando e Rinaldo in testa, il loro amore per la bella Angelica, principessa del Katai, i paggi, i traditori, gli antagonisti saraceni, Parigi assediata: la tradizione dell'Opera dei Pupi arriva per la prima volta in una grande mostra, allestita da domani al 3 dicembre al Quirinale, negli spazi della Palazzina Gregoriana. ANSA/UFFICIO STAMPA +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

L'Opera dei Pupi sicilianisbarca al QuirinaleUn'esposizione li racconta

Inaugurata dal presidente Mattarella la mostra continuerà fino al 3 dicembre

Il Palazzo del Quirinale – e precisamente la Palazzina Gregoriana – si trasforma per la prima volta in un palcoscenico su cui prenderanno forma le scene dell’Opera dei Pupi, un tipo di teatro delle marionette siciliane i cui protagonisti – in particolare Carlo Magno e i suoi paladini – sono tratti dai poemi del ciclo carolingio, della storia dei paladini di Francia e dell’Orlando Furioso.

La mostra antologica, “L’Opera dei Pupi. Una tradizione in viaggio”, a cura di Elisabetta Puleo, è stata inaugurato lo scorso 7 novembre dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e continuerà fino al 3 dicembre, mettendo in mostra non solo le chanson de geste, ma anche il fascino dell’Odissea, dei mille di Garibaldi, della tragedia di Gesualdo da Venosa. Sono in tutto 150 personaggi – o meglio “Pupi” come vengono chiamate le marionette dal latino pupus, che significa bambino – tra le quali anche Vittorio Emanuele II, Cavour, la bella Angelica regina del Catai, paladini e saraceni di ogni tipo. La mostra, proprio per questo appuntamento speciale, vuole essere anche un racconto di questa tradizione folcloristica nata e sviluppatasi nella prima metà dell’800 e inserita dall’Unesco tra i Patrimoni Orali e Immateriali dell’umanità.

L’Opera, come sottolinea anche il sito della Presidenza della Repubblica, si è arricchita negli ultimi cinquant’anni grazie al contributo di Mimmo Cuticchio, che l’ha portata sui palcoscenici di tutto il mondo, coniugando gli spettacoli dei pupi – parte fondante di questa tradizione – con il melodramma, la danza e la musica e dando così vita a un superamento della tradizione interpretata in chiave di ricerca contemporanea. E proprio a Cuticchio è dedicata la mostra del Quirinale, che rappresenta anche un viaggio dentro cinquanta anni di vita, spettacoli,e testimonianze. Nell’esposizione, inoltre, non mancano gli effetti speciali e gli straordinari dettagli dei colori e dei costumi delle brillanti armature dei protagonisti.

Salvatore Tropea

Classe 1992, dopo la maturità scientifica si laurea in Scienze della Comunicazione alla Lumsa. Collabora con il mensile locale calabrese L’Eco del Chiaro; con il giornale studentesco e la WebTV della Pontificia Università Lateranense e con il portale online farodiroma.it. Attualmente frequenta il Master in Giornalismo alla Lumsa, dopo aver frequentato il Master in Digital Journalism alla Lateranese e aver svolto due mesi di stage a Radio Vaticana. Con il Master in Giornalismo della Lumsa ha svolto tre mesi di stage presso la redazione de Il Venerdì di Repubblica e attualmente sta svolgendo uno stage di tre mesi presso la redazione italiana di Vatican News