Il Palazzo del Quirinale – e precisamente la Palazzina Gregoriana – si trasforma per la prima volta in un palcoscenico su cui prenderanno forma le scene dell’Opera dei Pupi, un tipo di teatro delle marionette siciliane i cui protagonisti – in particolare Carlo Magno e i suoi paladini – sono tratti dai poemi del ciclo carolingio, della storia dei paladini di Francia e dell’Orlando Furioso.
La mostra antologica, “L’Opera dei Pupi. Una tradizione in viaggio”, a cura di Elisabetta Puleo, è stata inaugurato lo scorso 7 novembre dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e continuerà fino al 3 dicembre, mettendo in mostra non solo le chanson de geste, ma anche il fascino dell’Odissea, dei mille di Garibaldi, della tragedia di Gesualdo da Venosa. Sono in tutto 150 personaggi – o meglio “Pupi” come vengono chiamate le marionette dal latino pupus, che significa bambino – tra le quali anche Vittorio Emanuele II, Cavour, la bella Angelica regina del Catai, paladini e saraceni di ogni tipo. La mostra, proprio per questo appuntamento speciale, vuole essere anche un racconto di questa tradizione folcloristica nata e sviluppatasi nella prima metà dell’800 e inserita dall’Unesco tra i Patrimoni Orali e Immateriali dell’umanità.
L’Opera, come sottolinea anche il sito della Presidenza della Repubblica, si è arricchita negli ultimi cinquant’anni grazie al contributo di Mimmo Cuticchio, che l’ha portata sui palcoscenici di tutto il mondo, coniugando gli spettacoli dei pupi – parte fondante di questa tradizione – con il melodramma, la danza e la musica e dando così vita a un superamento della tradizione interpretata in chiave di ricerca contemporanea. E proprio a Cuticchio è dedicata la mostra del Quirinale, che rappresenta anche un viaggio dentro cinquanta anni di vita, spettacoli,e testimonianze. Nell’esposizione, inoltre, non mancano gli effetti speciali e gli straordinari dettagli dei colori e dei costumi delle brillanti armature dei protagonisti.