La polizia davanti allo Schemengees bar, uno dei locali dove è stato aperto il fuoco, Lewiston (Maine) | Foto Ansa

Usa, almeno 22 mortie 60 feriti nelle sparatoriedi Lewiston nel Maine

Prosegue la caccia all'uomo mentre l'intera contea piomba in un lockdown

LEWISTON (MAINE) – Lockdown finché la caccia all’uomo non sarà terminata. I cittadini della Contea di Androscoggin, nello stato americano del Maine, sono invitati dalle autorità a rimanere chiusi in casa. Robert Card, l’ex militare e riservista ritenuto responsabile delle sparatorie che il 25 ottobre a Lewiston hanno causato almeno 22 morti e 60 feriti, è ancora a piede libero. Card, quarantenne istruttore di armi, viene considerato in questo momento “insider threat”, una minaccia interna. È “armato e pericoloso”, hanno spiegato gli ufficiali della polizia di Lewiston. Mercoledì sera, alle 18:56 ore locali, Card si è scagliato contro tre target: una sala da bowling frequentata da famiglie per una festa; un ristorante e un centro logistico di un supermercato Walmart. 

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Un frame ripreso dalle telecamere di sicurezza | Foto Ansa

Disturbi mentali tra le possibili cause della strage

L’estate scorsa Card era stato ricoverato per problemi mentali. Aveva rivelato di sentire voci e minacciato di aprire il fuoco alla base della Guardia Nazionale di Saco (Maine), dove era di stanza. Per questi motivi era stato affidato alle cure degli specialisti e poi rilasciato. È ancora presto, tuttavia, per delineare con certezza il movente della strage.

La caccia all’uomo

Identificato grazie alle telecamere di sicurezza, Card è fuggito a bordo della sua Subaru, portando con sé il mitragliatore con cui aveva sparato, un AR-15. Intorno alle 23:30 l’auto è stata ritrovata abbandonata nella vicina città di Lisbon. 

Il bilancio delle vittime

Il conto delle vittime è in continuo aggiornamento. In tarda notte il commissario per la pubblica sicurezza del Maine, Mike Sauschuck, ha dichiarato come le forze dell’ordine non abbiano ancora confermato il numero esatto dei morti poiché la situazione rimane “molto fluida”.

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Le sparatorie di massa negli Stati Uniti (2023) | Fonte Gun Violence Archive

La piaga delle armi negli Usa

L’ennesima sparatoria in un luogo pubblico riapre inevitabilmente il dibattito sulla facilità d’accesso alle armi per i cittadini statunitensi. Questa violenza si aggiunge ad un elenco di 565 sparatorie di massa segnalate negli Stati Uniti quest’anno, come si legge nel Gun Violence Archive. Il diritto di detenere e portare armi è uno dei pilastri dell’ordinamento americano, sancito dal Secondo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America. “Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero, una ben organizzata Milizia, il diritto dei cittadini di detenere e portare Armi, non potrà essere violato”, recita il testo che in molti ritengono ormai superato, visto che venne ratificato il 15 dicembre 1791. Come riportato da Repubblica, secondo un sondaggio condotto dal Pew Research Center nel 2021, il 48% degli americani ritiene che le armi da fuoco siano un grande problema. Sullo sfondo il ruolo della Nra, la National Rifle Association, che nel Congresso ancora esercita, seppur in forma contenuta rispetto al passato, pressioni bipartisan.

Niccolò Maurelli

Laureato in scienze politiche e relazioni internazionali, grande appassionato di calcio e Formula 1. Cultura e sport sono gli ambiti che preferisco: quando sarò giornalista professionista, mi piacerebbe seguire i più grandi eventi sportivi internazionali.