Monti bis: è polemica dentro i partiti, sì di Fini e Montezemolo

Una lista per l’Italia: è questo il progetto del presidente della Camera Gianfranco Fini per sostenere il premier Mario Monti nelle prossime elezioni. L’adesione di Casini e Montezemolo non si è fatta attendere. Una lista del genere dovrà affrontare delle questioni interne e i protagonisti ne sono consapevoli ma Fini mostra ottimismo «nessuna questione è insormontabile». Il movimento si pone l’obbiettivo di ricucire il rapporto tra politica e società civile grazie ad una maggiore partecipazione dei cittadini mediante la rete.
«Lacerò il governo ad altri ma voglio che il mercato sappia che sarò lì se ce ne sarà bisogno» così il premier Mario Monti questa mattina in occasione  del Coincil on foreign relations di New York, provocando diverse reazioni dei principali leader politici.
Pdl e Pd in subbuglio. Berlusconi ha mostra prudenza«è presto per parlarne- sostiene l’ex premier- prima ci sono le elezioni». Gli ex An premono per una rottura, ma le incognite sulla legge elettorale impongono un atteggiamento prudente che, seppur con qualche mal di pancia, sia aperto a più prospettive.
Le posizioni nel Pd, sono più esposte e nel segno della polemica. Le dichiarazioni di Monti hanno conciliato momentaneamente Bersani e Renzi che hanno messo da parte le divisioni per le primarie e si sono ritrovati nella medesima presa di posizione: no ad un Monti bis. Questo non significa che le opinioni interne al partito siano uniformi. L’ala più centrista ha dato segnali di disponibilità verso il premier. Tabacci, Fioroni e Gentiloni, vedono come un fatto positivo l’eventualità che il presidente del Consiglio si metta a disposizione per avere un ruolo di governo in caso di sostanziale pareggio nelle prossime elezioni.
Posizioni opposte per Udc e Idv. «Mi auguro che maturi la consapevolezza della necessità di un Monti bis» così il leader dell’Udc Casini, che non nasconde il suo pieno apprezzamento per l’operato del governo in carica e  sostiene in modo esplicito una nuova candidatura di Monti. La posizione del partito è chiara già da tempo.
“Se vuole il confronto Monti deve candidarsi, in un Paese democratico governi se vieni votato” con queste parole il leader dell’Idv Di Pietro invoca lo scontro elettorale. Secondo l’ex magistrato è a rischio la stessa democrazia italiana perché il voto degli elettori sarebbe vanificato da soluzioni di emergenza.