Non fu un incidente: per omicidio volontario arrestato il vigilantes che sparò alla sua ex compagna

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È in manette per omicidio volontario Alessandro Popeo, il vigilantes che sparò alla sua ex di ventisette anni, Natascia Meatta, lo scorso 17 settembre. Per la procura di Roma il colpo è intenzionalmente partito dalla pistola di ordinanza e non incidentalmente come l’uomo ha voluto far credere fin dal primo momento. A peggiorare poi la situazione di Popeo, è stata l’aggravante di aver commesso l’omicidio in presenza della sua bambina di due anni.
Il gip di Roma nell’ordinanza di custodia cautelare infatti scrive: «Ha freddato la sua ex non curante della presenza della loro figlia di appena due anni facendola assistere attonita alla morte della mamma, dimostrando così una particolare protervia, una incapacità a contenere le proprie pulsioni violente e improvvise e una totale non considerazione della vita altrui».

In più, il vigilantes è stato anche accusato di detenzione di 700 grammi di marijuana, portando il gip Bernadette Nicotra a sostenere che Alessandro Popeo si sarebbe procurato la droga per il suo uso personale e quello di Natascia. Quando poi la loro storia è finita l’uomo avrebbe fatto leva sulla dipendenza di lei per ricattarla, chiedendole rapporti sessuali che lei concedeva in cambio della marijuana. Un contesto dunque insano e viziato che avrebbe esasperato i problemi già esistenti nella coppia: Natascia voleva iniziare una nuova vita, Alessandro non accettava la separazione, specie perché i suoi sentimenti venivano alimentati dalla relazione sessuale mai veramente terminata tra i due.

Quel 17 settembre, quindi, secondo la procura di Roma, Popeo avrebbe sparato alla ex, al culmine di una lite, esasperato dalla situazione che continuava ormai da tempo. Impossibile pensare che il colpo possa essere partito accidentalmente, una volta che il vigilantes avrebbe posato su un mobile la pistola di ordinanza: «Anche a voler ritenere plausibili le giustificazioni dell’indagato circa la dimenticanza sull’assenza di sicura delle pistola e del colpo in canna, rimarrebbero non spiegati, in un quadro colposo, il fatto del posizionamento del dito sul grilletto e la pressione, non minima, esercitata».

Eppure Alessandro Popeo sembra non volersi arrendere all’evidenza delle incongruenze tra le sue dichiarazioni e le perizie, così su Facebook scrive un messaggio indirizzato alla donna che avrebbe ucciso: «Avrei evitato questo giorno alla nostra piccola per delicatezza e per cercare di lasciargli al massimo quel sorrisone che solo lei sa sfoggiare. La amo con tutto il cuore come ho amato te e ti giuro che farò del mio meglio per tornare a farle sentire quell’amore di cui era circondata, quell’amore che solo io e te sapevamo darle. Vi penso sempre, giorno e notte».

Corinna Spirito

Corinna Spirito

Nata a Roma nel 1990, da sempre appassionata di giornalismo e cinema, è dottoressa in Scienze della comunicazione da ottobre 2012. Nel 2011 vince una borsa di studio Erasmus per un semestre in Svezia. Dal 2009 al 2012 collabora alla redazione di Prima che sia tardi, l’approfondimento cinematografico di Radio Meridiano 12; da maggio 2012 è redattrice e web editor per la testata online www.ecodelcinema.com e da gennaio 2013 tiene una rubrica per I Cinemaniaci sulla web radio www.yradio.it.