HomeEconomia Poste Italiane in Borsa, la privatizzazione dell’anno a Piazza Affari

Poste Italiane in Borsa, la privatizzazione dell’anno a Piazza Affari

di Mario Di Ciommo12 Ottobre 2015
12 Ottobre 2015

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Da questa sera sarà possibile recarsi in banca e prenotare l’acquisto delle azioni di Poste Italiane. Parte oggi infatti il conto alla rovescia per quella che si candida a essere la privatizzazione dell’anno a Piazza Affari. La società guidata da Francesco Caio passerà dall’essere una società pubblica al 100% all’apertura al mercato dei capitali arrivando a cedere il 38,2% delle azioni.
Di questa percentuale un 70% dovrebbe spettare a investitori istituzionali (banche, fondi pensione e assicurazioni) mentre il restante 30% dovrebbe essere dedicato ai piccoli risparmiatori. Il 3,3% poi sarà destinato ai dipendenti del gruppo. Potranno essere presentate offerte per un minimo di 500 azioni e considerando che il prezzo oscillerà tra i 6 e i 7,5 euro ad azione l’investimento si attesterà tra i 3mila e i 3750 euro.
Questa forchetta dà una valutazione della società potenziale di 9,8 miliardi, inferiore rispetto ad alcuni studi che si erano spinti oltre gli 11. Sulla base di queste considerazioni il prezzo quindi non risulta caro. Ma va ricordato che il modello di business è soggetto al rischio di nuove regolamentazioni, dato che Poste svolge diverse attività anche non correlate, dall’ecommerce alle assicurazioni e da quest’ultima genera il 70% dei ricavi. Per questo deve essere ben chiaro il fatto che si tratta sempre di azioni, quindi di una categoria di investimento non esente da rischi. Non si tratta di un BoT o di qualunque altro titolo di Stato e per questo potrebbe essere soggetto alla volatilità a cui le Borse ci hanno abituato negli ultimi anni.

Mario Di Ciommo

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