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dalla loro chat emergerebbe
il conflitto d’interesse

Raggi e Marra nuovi sviluppi
dalla loro chat emergerebbe
il conflitto d'interesse

Nel mirino dei pm il ruolo centrale

del funzionario nelle assunzioni

di Fabio Simonelli23 Gennaio 2017
23 Gennaio 2017

Quattro amici al bar. No, in questo caso non c’entra niente Gino Paoli. Il capolavoro del cantante friulano era anche il nome della chat telegram tra il sindaco di Roma Virginia Raggi e Raffaele Marra, l’ex capo di personale, in carcere con l’accusa di corruzione parte dell’imprenditore Sergio Scarpellini.  Presenti nel gruppo anche gli altri fedelissimi della Raggi. Salvatore Romeo, l’ex capo della segreteria, e l’ex vicesindaco Daniele Frongia.

Dall’analisi delle conversazioni, risulterebbe importante un messaggio, decisivo per capire quanto peso abbia avuto Marra sulla nomina del fratello Renato a capo dipartimento al turismo. I pm Paolo Ielo e Barbara Zuin, che indagano sulla vicenda, non hanno dubbi. Il dirigente avrebbe «messo a disposizione» il proprio ruolo. La raggi infatti chiede consiglio sulla norme di un dipendente del Comune che cambia fascia. Il caso che interessa alla sindaca è quello di Renato Marra, fratello di Raffaele, che aveva fatto domanda per diventare capo dei vigili (fascia 5). Poi per non mettere in difficoltà la giunta, si era ritirato, accettando un ruolo più defilato, a capo del turismo, fascia 3. Al messaggio del primo cittadino è subito Raffaele, che invia la foto della direttiva. Il capo del Campidoglio si informa anche sullo stipendio. Immediata la risposta di Marra: «è stabilito per legge».

L’indagine all’inzio riguardava solo l’incarico di capo segreteria a Romeo (che si è dimesso ma non è indagato): nel fascicolo è stato però aggiunto anche il parere dell’Anac di Raffaele Cantone, che ha riconosciuto un “conflitto di interessi” nella nomina di Renato Marra. Il sindaco si era presa tutta la responsabilità della decisione. Aveva inoltre affermato che il compito del funzionario era «di pedissequa esecuzione delle determinazioni da me assunte». Ma l’Associazione Nazionale Anti-Corruzione la dichiarazione non era «sufficiente per rimuovere il conflitto». Tanto che in seguito a questo parere, l’incarico di Renato Marra, era stato annullato.

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