Roma. La crisi morde e in centro lo shopping cambia pelle. Arriva il colosso della Apple e la moda low cost

La crisi cambia il volto dello shopping a Roma. Se qualcuno chiude le saracinesche alla sera con le casse vuote, c’è anche chi stringe i denti e investe in una nuova attività. Il centro storico cambia pelle, perde le sue botteghe artigiane lasciando il posto alle multinazionali della moda low cost. I negozi chiudono non solo per la crisi ma contro di loro c’è anche un mercato sempre più competitivo che premia i marchi internazionali e i colossi della distribuzione.
Il caso “Energie”. Per trent’anni il punto “Energie” in via del Corso ha vestito intere generazioni di adolescenti, ma i venti della recessione non risparmiano i big storici, così il negozio chiude. La famiglia Hassan creatrice dei marchi Miss Sixty, Energie e Killah, aveva costruito dal nulla un autentico impero che negli anni ha raggiunto traguardi formidabili, varcando ben presto i confini italiani. Ma dalla prossima settimana sulle vetrine del civico 486 attaccheranno i cartelli con su scritto “Chiusura attività”: la merce è già in saldo, gli scaffali sono vuoti e i 22 dipendenti del negozio non sanno ancora se saranno licenziati, messi in cassa integrazione o assunti da Piazza Italia, il franchising della moda a basso prezzo. Secondo Adriano Angelini, presidente associazione Tridente, a causa della crisi, “anche i grandi marchi faticano a resistere, la chiusura di Energie, un’istituzione in via del Corso, lo dimostra”.
Così tra via del Corso e piazza San Silvestro, all’interno di palazzo Marignoli, come ha rivelato in anteprima il settimanale L’Espresso, alla fine del 2014 sbarcheràla Apple, il colosso americano dell’informatica. Si conferma così la tendenza della conquista dei grandi brand, ai danni di realtà minori, spesso in palazzi totalmente monomarca: basti pensare all’arrivo degli spagnoli di Zara nell’ex palazzo Rinascente o all’apertura degli americani di Gap sempre in via del Corso.
Ma le chiusure e le nuove aperture non finiscono qui: serra i battenti il punto vendita Wolford in piazza del Parlamento, ma resterà una boutique in via Mario dè Fiori. Così come dopo l’estate dovrebbe finire la sua attività Eleonora in via del Babuino, la maison delle grandi firme della moda, che sta già svendendo la collezione estiva. “Il tessuto commerciale del centro storico – ha dichiarato Valter Giammaria, presidente della Confesercenti Roma – ha cambiato volto, i piccoli negozi soffrono per il caro affitti”.
Il record di chiusure a Roma. Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio nazionale della Confesercenti, tocca a Roma il record nazionale di chiusure degli esercizi commerciali. Si conferma così la tendenza delle grandi chiusure dei primi mesi del 2013: oltre 14 imprese al giorno, ovvero ogni mese sul nostro territorio sta chiudendo il corrispettivo di una “grande fabbrica”. In sostanza sono andati in fumo altri 3000 posti di lavoro.

 Alessandro Filippelli