ROMA – “Palestina libera”, “Monteverde antisionista e antifascista”. Queste le scritte apparse sui muri della sinagoga Beth Michael nel quartiere Monteverde vecchio di Roma. Imbrattata anche la targa d’intitolazione dedicata a Stefano Gaj Tachè, un bambino di soli due anni ucciso dal terrorismo palestinese il nove ottobre 1982. Secondo i primi riscontri della Digos sarebbero state effettuate nella notte da due persone incappucciate, riprese dalle telecamere.
“All’indomani dell’ennesima manifestazione pro Pal il tempio di Monteverde è stato profanato – sottolinea Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma – il tutto si inserisce in un clima intimidatorio: l’attacco alla sede de La Stampa di Torino e, in generale, l’antisemitismo è diventato uno strumento di contestazione politica ignobile”.
La condanna delle istituzioni
Dura la condanna del mondo della politica. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani esprime la sua solidarietà su X: “Basta antisemitismo, basta odio”.
Condanno con forza la profanazione della sinagoga nel quartiere Monteverde a Roma. Imbrattata la targa dedicata a Stefano Gaj Taché, ucciso in un attentato terroristico nella Sinagoga di Roma il 9 ottobre 1982. Ho telefonato a Victor Fadlun, Presidente della Comunità Ebraica…
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) December 1, 2025
Mentre il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, definisce il gesto “vergognoso” e lancia l’allarme: “Questi estremisti violenti vanno fermati, sembra di essere tornati agli anni più bui della nostra storia”.
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri si sarebbe già mosso per “ripulire tutto”, esprimendo, al contempo il suo sostegno. “Continueremo a difendere i valori democratici della nostra città contro ogni forma di intolleranza”, ha sottolineato.
Supporto anche dal Partito democratico con il senatore Filippo Sensi che evidenzia l’importanza del lavoro in Parlamento “con il disegno di legge di Graziano Delrio che ha lo scopo di fermare l’antisemitismo dilagante”.


