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HomePrimo Piano The Sea, il film filopalestinese che indigna Netanyahu: rappresenterà Israele agli Oscar

Il filopalestinese "The Sea"
vince il premio israele Ophir
Tel Aviv: "Stop ai fondi"

Dura critica da parte del governo

Il film sarà candidato agli Oscar

di Iris Venuto18 Settembre 2025
18 Settembre 2025
the sea

Muhammad Gazawi in una scena del film "The Sea" | Majdal Films

TEL AVIV – La missione di un ragazzo palestinese con il desiderio di vedere il mare per la prima volta, la traversata clandestina di Israele e la dura critica all’occupazione della Striscia di Gaza. Speranza, libertà e dissenso si intrecciano nella trama di “The Sea”, il film palestinese che ha vinto il premio Ophir, il più importante riconoscimento di cinema israeliano. La pellicola apre un nuovo orizzonte del possibile in Palestina, verso il quale sognare è ancora concesso. Confini fragili anche quelli del cinema, che il governo tenta di oltrepassare con sempre maggiore invadenza.

Diretta dal regista israeliano Shai Carmeli-Pollak, la pellicola verrà candidata da Israele agli Oscar del 2026 per miglior film internazionale. “The Sea” ha conquistato anche il premio per la miglior sceneggiatura, mentre i due attori principali, Muhammad Gazawi e Khalifa Natour, entrambi arabi israeliani, hanno ricevuto rispettivamente il riconoscimento  per miglior attore protagonista e miglior attore non protagonista.

Tra libertà e denuncia politica

Khaled (interpretato da Gazawi) è un ragazzino palestinese che vive in Cisgiordania. Spinto dal desiderio di vedere il mare per la prima volta, decide di attraversare Israele, pur non avendo i permessi per farlo. Dopo essersi introdotto in territorio israeliano scompare, e il padre (Natour) si mette alla sua ricerca.

Accanto allo slancio di libertà, lo scenario della narrazione lascia spazio anche a una dura critica nei confronti dell’Idf, emersa anche dalle accuse che il regista Carmeli-Pollak e l’attore Natour hanno rivolto esplicitamente al governo israeliano, durante il loro discorso per l’accettazione del premio, accolto tra gli applausi del pubblico. Il co-protagonista Khalifa Natour, premiato come miglior attore non protagonista, in un messaggio, condannando l’occupazione di Tel Aviv, ha dichiarato: “Non trovo parole per descrivere l’orrore. Tutto il resto diventa secondario, anche il cinema e il teatro”.

La reazione del governo: “Tagliamo i fondi al premio”

Il ministro della Cultura Miki Zohar, già noto per le sue invettive contro attori e registi israeliani dissidenti, ha definito i premi Ophir “una cerimonia disgustosa” e ‘The Sea’ un film che insulta i soldati israeliani. Per questo motivo in una serie di dichiarazioni pubblicate sui social, Zohar ha annunciato che dal prossimo anno il governo smetterà di finanziare la manifestazione. Tuttavia, non è chiaro ancora se il governo abbia o meno la facoltà di bloccare i fondi destinati all’evento. Il film vincitore è stato comunque prodotto anche con il sostegno di alcuni fondi pubblici, come il Fondo israeliano per il cinema.

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