KIEV – Il quadro nell’oblast di Donetsk diventa sempre più critico per l’esercito ucraino, messo con le spalle al muro dalle forze di Mosca. Secondo il ministero della Difesa russo, le truppe di Vladimir Putin hanno infatti conquistato Sukhyi Yar, villaggio nell’Ucraina orientale, situato a sud della città di Pokrovsk, teatro dello scontro cruciale tra le forze di Kiev e i soldati russi sul fronte orientale.
300 soldati russi entrati a Pokrovsk. Sotto assedio anche Zaporizhzhia
Nella giornata di ieri, 11 novembre, circa 300 militari di Mosca hanno fatto irruzione a Pokrovsk, a piedi o a bordo di moto e pick-up, sfruttando la fitta nebbia grigia che avvolge ciò che resta della città. Uno sviluppo confermato dagli stessi militari ucraini, secondo cui il Cremlino sta concentrando circa 150.000 soldati nell’operazione per conquistare l’obiettivo. E le cose non vanno meglio a sud, dove l’esercito di Kiev ha annunciato di essersi ritirato da posizioni vicine a Zaporizhzhia, per via dell’intensificarsi delle azioni di assalto russe.
Zelensky: “La situazione rimane difficile, ma continuiamo a distruggere l’occupante”
Il colonnello Oleksandr Zavtonov, portavoce del 30simo Corpo dei Marines della Marina ucraina, ha smentito le notizie di resa dei marines in direzione di Pokrovsk, definendo le informazioni diffuse dai media russi come “un’operazione di disinformazione”. Ma il quadro rimane pericolante, come sottolineato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “La situazione a Pokvrovsk e Zaporizhzhia rimane difficile, ma continuiamo a distruggere l’occupante”. Il riferimento è alla città di Kupyansk, dove “la situazione è più facile” e dove i militari ucraini “hanno ottenuto risultati”, secondo Zelensky.
Scandalo corruzione: sospeso il ministro della Giustizia ucraino
Oltre che sul fronte militare, il leader ucraino deve affrontare anche la bufera interna. Il Consiglio dei ministri ucraino ha infatti sospeso German Galushchenko dal ruolo di ministro della Giustizia. Ad annunciarlo è stato il Primo ministro Yulia Svyrydenko, aggiungendo che l’incarico è stato affidato alla vice ministra per l’Integrazione Europea, Liudmyla Suhak. Galushchenko è finito nell’occhio del ciclone a seguito del coinvolgimento in una maxi indagine anticorruzione sul settore energetico che lo ha visto tra i principali indagati, in quanto ex ministro dell’Energia ucraino. A fare leva sulla vicenda, è intervenuto anche il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo cui i Paesi occidentali e gli Stati Uniti cominciano a capire che “una parte significativa” delle donazioni all’Ucraina “viene rubata dal regime di Kiev”.


