HomeEconomia Visco: “Cultura finanziaria è la prima difesa ma non è sufficiente”

Visco: "Cultura finanziaria
è la prima difesa
ma non è sufficiente"

Il governatore di Bankitalia

"Punire i comportamenti illeciti"

di Antonio Scali15 Settembre 2017
15 Settembre 2017

L’alfabetizzazione finanziaria è la prima importante tutela per i risparmiatori, ma spesso non è sufficiente. A dirlo è il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, intervenendo questa mattina alla cerimonia di intitolazione all’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi del Centro per l’educazione monetaria e finanziaria.

È utile che i cittadini conoscano gli strumenti della finanza perché, spiega Visco, “oltre a costituire per loro una prima difesa, rafforzano l’ambiente in cui le diverse istituzioni sono chiamate a operare”. Questa consapevolezza è richiesta in particolare a chi decide di investire i propri risparmi: l’esperienza degli ultimi anni ha infatti dimostrato “quanto sia importante disporre di sufficienti conoscenze di base dei prodotti e degli strumenti disponibili sui mercati finanziari, per evitare di essere penalizzati nelle scelte di risparmio”. I cittadini devono quindi capire che “un buon livello di cultura finanziaria si riflette in un maggior benessere, individuale e sociale”.

Ma spesso un’educazione in materia può non bastare. Lo Stato deve intervenire tutelando i risparmiatori e punendo gli eventuali illeciti: è necessario “assicurare la migliore supervisione possibile da parte delle autorità di vigilanza e – aggiunge Visco – intervenire con decisione per punire i comportamenti scorretti”. In particolare, occorre attuare un maggior controllo sull’operato degli intermediari, verificando la loro correttezza nei confronti dei clienti.

Va quindi varato un piano che porti a un’educazione organica e diffusa. Per il numero uno di Bankitalia questo è un compito che “sentiamo far parte delle nostre responsabilità istituzionali e sociali e che intendiamo assolvere con un’ampia gamma di attività”.

Nel suo intervento Visco ha enfatizzato il contributo della tecnologia, che sta aprendo nuove frontiere e nuove possibilità di lavoro in ambito finanziario. Anche per questo avere conoscenze approfondite in materia può rappresentare una carta in più: “La rapidità dell’innovazione tecnologica rende difficile immaginare quali saranno i beni e i servizi offerti nei prossimi anni e, di conseguenza, quali professionalità verranno richieste sul mercato del lavoro. Per questo – sottolinea Visco – saranno necessarie nuove competenze che consentano di affrontare in maniera efficace situazioni e compiti non routinari”.

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