Udienza a Milano per CappatoSi autodenunciò per la mortedi Dj Fabo in Svizzera

La difesa punta sull'autodeterminazione Tra i testimoni il medico di Welby

Si è aperto stamattina alla Corte d’Assise di Milano il processo a Marco Cappato. Dopo l’autodenuncia per aver accolto la richiesta di dj Fabo di essere accompagnato in Svizzera per il suicidio assistito, rischia fino a 12 anni di carcere.

Un processo per il reato di istigazione al suicidio per cui il pm aveva chiesto l’archiviazione, visto che Fabiani aveva chiesto lui di poter porre termine alle sue sofferenze e di essere portato in Svizzera in una clinica che pratica il suicidio assistito. Il Gip invece ha voluto procedere con il dibattimento, sollevando così in aula una riflessione che anima il il nostro Paese da anni. “Un divieto del 1930, appartenente al codice penale risalente al periodo fascista e che non considera i principi costituzionali sul rispetto della persona umana come inteso nell’attuale Costituzione”, come dicono i sostenitori del leader radicale che da oggi manifesteranno il loro sostegno a Cappato anche presenziando alle udienze.

La difesa, attraverso l’avvocato Filomena Gallo, ha impugnato in aula l’articolo 32 della Costituzione. “L’articolo 32 della Costituzione stabilisce che ‘La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana, i padri costituenti – dichiara l’Avvocato Gallo – hanno garantito ai cittadini che nessuno “metterà la mano su di loro, sulla loro vita. Gli articoli 2,3, 13 e 32 della Costituzione mettono in risalto la sintesi di due diritti fondamentali della persona: quello all’autodeterminazione e quello alla salute”.

Nel corso dell’udienza verranno sentiti i dieci testimoni indicati dalla pubblica accusa e dalla difesa, alcuni in comune, più il dottor Riccio, il medico che già fece l’assistenza di Welby, in un altro celebre caso che divise l’opinione pubblica sul tema dell’eutanasia. Tra gli altri testi ci saranno Valeria, la fidanzata di Fabiano, e la mamma Carmen, oltre al fisioterapista che è stato con lui e si è preso cura di lui fino alla fine. Marco Cappato invece sarà ascoltato durante la prossima udienza fissata per il 13 dicembre.

Giulia Torlone

Aquilana di nascita, si è laureata in Italianistica e vive a Firenze. Ha lavorato nel settore della cooperazione internazionale occupandosi di ufficio stampa. Redattrice su temi di diritto alla cittadinanza e giustizia sociale, ha concentrato il suo lavoro sui Paesi del bacino del Mediterraneo.