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Charlie Kirk, cosa sappiamo sull’assassinio della rockstar Maga

di Roberto Abela11 Settembre 2025
11 Settembre 2025
Charlie Kirk

Charlie Kirk, attivista di destra e direttore di Turning Point Usa mentre partecipava a un evento nello Utah | Foto ANSA

OREM (UTAH) – C’è ancora molta confusione circa l’assassinio del giovane esponente di punta del Maga Charlie Kirk, morto in ospedale nella notte italiana tra mercoledì 10 settembre e giovedì 11 settembre dopo essere stato colpito da un proiettile al collo. Kirk stava tenendo un comizio all’università Utah Valley a Orem. Due persone considerate sospettate dell’attentato sono state rilasciate nella notte poiché nessuna delle due avrebbe “legami attuali con la sparatoria”, come affermato dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza dello Utah in una nota. Il primo, Zachariah Qureshi, è stato preso in custodia e rilasciato dopo l’interrogatorio da parte delle forze dell’ordine. Un’altra persona, George Zinn, è stato individuato inizialmente tra i sospettati per poi essere rilasciato con l’accusa di aver ostacolato la polizia universitaria nell’intervenire subito dopo il fatto, ma il dipartimento non ha rilasciato ulteriori spiegazioni. “Sono in corso indagini e una caccia all’uomo per individuare l’assassino”, si legge nella dichiarazione.

La dinamica

In un video pubblicato sui social da uno studente della stessa università – ripreso anche dal Washington Post – si vede una figura vestita di nero che corre sul tetto del Losee Center, una costruzione del campus con vista sul cortile. Lì la folla era raccolta per ascoltare il discorso di Kirk, fuggita immediatamente dopo lo sparo che ha causato l’uccisione dell’attivista conservatore. Secondo Beau Mason –  commissario del Dipartimento di Pubblica Sicurezza dello stato americano –  l’attentatore ha sparato un solo colpo. La traiettoria sarebbe compatibile con quella che avrebbe avuto lo sparo qualora fosse stato detonato dal tetto di un edificio. Dunque si sarebbe trattato di “un attacco mirato contro un individuo”. Dopo essere stato colpito, Kirk è stato trasportato “con un mezzo privato” al Timpanogos Regional Hospital, dove poi è deceduto. La portavoce dell’università ha riferito che l’attivista è stato colpito circa 20 minuti dopo aver iniziato a parlare da una persona che ha sparato verosimilmente proprio dal Losee Center. Non un tiro semplice, considerato che l’edificio dista circa 200 metri dal pulpito allestito per l’occasione. Il campus è rimasto chiuso per tutto il resto del giorno.

Le reazioni

Mentre la famiglia Kirk riceve la solidarietà bipartisan di molti esponenti politici americani e del resto del mondo, in un video per rendere omaggio al defunto leader Maga il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha accusato la retorica della “sinistra radicale” che “per anni ha paragonato meravigliosi americani come Charlie ai nazi e ai peggiori criminali e assassini di massa del mondo” definendola “direttamente responsabile per il terrorismo che stiamo vedendo nel nostro Paese ora e deve cessare ora”. È infatti l’ennesimo atto di violenza politica negli States, sempre più polarizzati e segnati in tempi recenti dagli attacchi – riusciti o falliti – che hanno coinvolto, oltre allo stesso Trump durante la campagna elettorale, esponenti sia democratici che repubblicani, come il marito dell’ex speaker Nancy Pelosi, il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro, la deputata Melissa Hortman e il senatore John Hoffman. L’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton – in un post su X –  si dice “rattristato e arrabbiato” e avverte che “serve fare tutti della seria introspezione per affrontare il dibattito con passione, ma in modo pacifico”. Sulla stessa piattaforma è intervenuto anche il premier britannico Keir Starmer: “Dobbiamo essere tutti liberi di discutere apertamente e liberamente, senza paura: non può esserci alcuna giustificazione per la violenza politica”. Anche la premier italiana Giorgia Meloni ha affermato che l’omicidio è “una ferita profonda per la democrazia e per chi crede nella libertà”.

Chi era Charlie Kirk

Vera e propria rock star del movimento Maga, il 31enne Charlie Kirk era una delle giovani figure di destra più influenti del Paese, diventato presto uno stretto alleato del presidente Trump e assiduo frequentatore della Casa Bianca. Alla cerimonia di insediamento del presidente era infatti tra gli ospiti d’onore. Durante la sua vita ha pubblicamente promosso cause conservatrici, teorie cospiratrici sul Covid, la teoria critica della razza e il negazionismo sul cambiamento climatico. Kirk ha anche co-fondato Turning Point Usa nel 2012, la più importante organizzazione giovanile conservatrice negli Usa e da allora era diventato una presenza fissa nei campus universitari, dove organizzava comizi. L’organizzazione ha infatti sedi in oltre 850 college, in cui registra gli studenti per votare, invita relatori conservatori e organizza una rete nazionale di leader del governo studentesco di destra. Nel 2020 Kirk aveva pubblicato il bestseller The Maga Doctrine, diventando milionario grazie agli incassi delle vendite del libro. Era anche conduttore di The Charlie Kirk Show, un programma radiofonico conservatore, dove il presidente Trump era andato più volte come ospite. Su Instagram vantava oltre sette milioni di follower e Il vicepresidente J. D. Vance lo aveva portato con sé in Groenlandia nel marzo del 2025.

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