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HomeEconomia Censis, in calo la ricchezza delle famiglie italiane, -8,5% negli ultimi 14 anni

Censis: "Negli ultimi 14 anni
la ricchezza delle famiglie
è crollata dell'8,5%

Crescono gli occupati over 50

Aumentano i giovani inattivi

di Elisa Ortuso05 Dicembre 2025
05 Dicembre 2025
Famiglia

Famiglia che fa la spesa | Foto Pexels

ROMA – Le famiglie italiane sono sempre meno ricche. Tra il primo trimestre del 2011 e lo stesso periodo nel 2025 il loro potere d’acquisto ha subito un calo dell’8,5% e chi perde di più è il ceto medio. È quanto emerge dall’ultimo rapporto del Censis. 

La ricchezza delle famiglie 

Il report, che ha diviso le famiglie italiane per decili di ricchezza posseduta, evidenzia che il 50% delle famiglie più povere ha visto diminuire il proprio patrimonio reale del 23,2% mentre il 10% delle famiglie più ricche ha visto aumentare la propria ricchezza del 5,9%. 

Il 48% della ricchezza, mostra il Censis, è in mano a 1,3 milioni di famiglie, che costituiscono il 5% di quelle più abbienti. Inoltre, all’inizio del 2025 il 60% della ricchezza nazionale è posseduto da 2,6 milioni di famiglie appartenenti al decimo decile. 

La produzione industriale 

Continua il trend negativo degli ultimi 2 anni della produzione industriale.Nei primi nove mesi del 2025 cala ancora dell’1,2%. Il Censis sottolinea, però, la crescita esponenziale del settore delle armi, che ha visto un incremento del 31%. 

Sempre più a rischio di deindustrializzazione, invece, i settori del tessile e dei mezzi di trasporto. Nel 2024 la produzione dell’abbigliamento cala dell’11,8% mentre il reparto dei mezzi di trasporto scende del 10,6%. In diminuzione anche la meccanica, la metallurgia e la farmaceutica. Nello scorso anno l’unico settore in crescita è l’alimentare, che ha registrato un aumento pari all’1,9%. 

L’invecchiamento del mercato del lavoro 

La demografia cambia volto all’occupazione. Il Censis mostra una progressiva senilizzazione del mercato del lavoro. Nel biennio 23-24 l’incremento degli occupati è stato dovuto prevalentemente alle persone over 50. Un tendenza che si sta confermando anche nel 2025. Nei primi dieci mesi dell’anno, infatti, il saldo positivo degli occupati dipende esclusivamente dagli anziani. 

Tra i giovani, invece, crescono gli inattivi: più di 176 mila nei primi dieci mesi del 2025, un aumento pari al 3%.

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