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HomeCultura La cucina italiana è Patrimonio Unesco. Meloni: “Primi al mondo con questo riconoscimento”

Unesco, la cucina italiana
diventa Patrimonio culturale
immateriale dell'umanità

Il primato dell'Italia nel mondo

Meloni: "La cucina non è solo cibo"

di Clara Lacorte10 Dicembre 2025
10 Dicembre 2025
cucina italiana Unesco

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani in occasione della proclamazione dellinserimento della cucina italiana come patrimonio culturale immateriale Unesco, Delhi, India, 10 dicembre 2025 | Foto Ansa

NEW DEHLI – Sapevamo tutti che un giorno sarebbe successo, ma ora è ufficiale: la cucina italiana è Patrimonio dell’Unesco. È la prima volta che a una cucina viene riconosciuto, nella sua interezza, un primato di questo tipo. A deliberarlo, all’unanimità, è stato il Comitato intergovernativo dell’Unesco, che si è riunito a New Delhi, in India.

Il primato della cucina italiana nel mondo

Secondo la decisione, la cucina italiana è una “miscela culturale e sociale di tradizioni culinarie” oltre che un “modo per prendersi cura di sé stessi e degli altri, esprimere amore e riscoprire le proprie radici culturali, offrendo alle comunità uno sbocco per condividere la loro storia e descrivere il mondo che li circonda”. Un riconoscimento che arriva dopo altri specifici come, ad esempio, l’Arte del pizzaiolo napoletano, la transumanza, la costruzione dei muretti a secco in agricoltura, la coltivazione della vite ad alberello dello zibibbo di Pantelleria, la dieta mediterranea, la cava e cerca del tartufo, il sistema irriguo tradizionale, l’allevamento dei cavalli lipizzani.

Perché proprio la cucina italiana

Nel 2023 il governo italiano, tramite il ministero della Cultura e il ministero dell’Agricoltura, aveva presentato la candidatura della “Cucina italiana: sostenibilità e diversità bioculturale” per l’inserimento nella Lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco. Il primo via libera è arrivato il 10 novembre 2025, quando il comitato tecnico dell’agenzia Onu ha ricevuto una valutazione tecnica positiva e gli esperti hanno raccomandato l’inserimento. Tra i motivi della decisione anche il fatto che la cucina italiana non è composta solo da piatti della tradizione come pasta, pizza e risotti, ma è soprattutto composta da tradizioni regionali, cicli stagionali e biodiversità agricola.

L’impatto su turismo e lavoro

Oltre che un valore simbolico per il nostro Paese, il riconoscimento potrebbe avere un impatto positivo per lavoro e turismo. Valorizzare la cucina come patrimonio vivente potrebbe infatti contribuire a sostenere le piccole realtà locali che da sempre custodiscono saperi e sapori della nostra cucina, oltre che a favorire l’aumento di flussi turistici nelle città d’arte e nelle regioni gastronomiche.

I commenti della politica

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un videomessaggio ha dichiarato: “Siamo i primi al mondo a ottenere questo riconoscimento, che onora quello che siamo e la nostra identità. Perché per noi italiani la cucina non è solo cibo o un insieme di ricette. È molto di più: è cultura, tradizione, lavoro, ricchezza. La nostra cucina nasce da filiere agricole che coniugano qualità e sostenibilità”.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sottolineato come “si vince quando c’è un grande gioco di squadra e l’ingresso della cucina italiana quale patrimonio immateriale dell’Unesco ci incoraggia a fare ancora di più. Ogni ricetta della nostra cucina racconta i territori, promuove una dieta mediterranea sostenibile ed equilibrata, è innovazione e uno straordinario volano di crescita e prosperità”.

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