Cala il sipario sul Festival del giornalismo di Perugia. Protagonisti dell’ultima giornata, mobile journalism, Lirio Abbate e Marco Travaglio

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Con il recital teatrale di Marco Travaglio che racconta “vent’anni di lecchini, lecconi e leccalecca al servizio dei potenti”, e il dibattito tra Enrico Mentana e Marco Damilano su “La repubblica dei selfie”, la giostra del Festival del giornalismo di Perugia ha concluso ieri la sua nona edizione. Cinque giorni di appuntamenti e incontri all’insegna dell’attualità, del dibattito politico e del giornalismo d’inchiesta.

È stato Lirio Abbate, punta di diamante de L’Espresso, nel corso della sua conversazione su Mafia Capitale con Marco Lillo, a registrare una grande partecipazione di pubblico nella giornata conclusiva del Festival. «La Mafia è più forte di prima – ha ricordato Abbate durante il dibattito – e va combattuta attraverso la cultura. E in questa cultura mafiosa, Roma, rispetto a Palermo e Reggio Calabria, è venti anni in ritardo. La città finge di non vedere come mafiosi i protagonisti dell’inchiesta, solo perché non parlano in siciliano».

Particolarmente interessante per gli appassionati di giornalismo digitale, a chiusura del Festival, è stato l’incontro sul “mobile journalism”, una rassegna sugli ultimi strumenti utili a mettere sul proprio cellulare, e non più sulla scrivania, applicazioni per un’informazione rapida e per un tipo di prodotto con un livello di editing più che soddisfacente. La freelance Rosa Maria Di Natale ha passato in rassegna una serie di app per smartphone, molte gratuite, indispensabili ai professionisti dell’informazione che vogliono realizzare montaggi video, audio, o semplicemente trasmettere i pezzi con il proprio cellulare.

“Evernote” è una di queste applicazioni, un’evoluzione digitale dei classici strumenti cartacei per appunti, un ecosistema di applicazioni di servizi che si appoggiano ad un’infrastruttura cloud in cui sono archiviati tutti i nostri dati.

“Skitch” è un altro strumento fotografico multiuso, una sorta di pennarello che consente anche di criptare il viso qualora si voglia nascondere un particolare non utile al video che si sta realizzando; mentre per la sincronizzazione scritto-parlato, esiste, “Audio note” che permette di registrare un’intervista e, nello stesso tempo, di prendere appunti. Per gli amanti delle immagini e dei video, “Photosynth” compatibile con iPhone, iPad e iPod touch, sfrutta la possibilità di ottenere una panoramica in 3D con effetto profondità. Per il montaggio video Rosa Maria Di Natale ha segnalato “Filmic pro”, un’applicazione che consente di implementare la registrazione di video in alta qualità sul nostro iPhone o iPad grazie ad una serie di funzionalità aggiuntive, e i meno elaborati, “Qik” e “Cinema fx” per gli amanti degli effetti speciali. “Emulsio” permette, infine, di stabilizzare in modo mirato i video realizzati con mano tremolante, senza diminuire la qualità.

Dalla politica alla tecnologia, dall’inchiesta al teatro, il raduno internazionale dei professionisti e degli appassionati dell’informazione, anche quest’anno, ha mostrato al pubblico la sua formula vincente.

Samantha De Martin

Samantha De Martin

È nata a Reggio Calabria. Dopo aver conseguito la maturità classica si è laureata in Scienze Umanistiche. Specializzata in Linguistica, ha maturato la passione per il giornalismo grazie ad uno stage nella redazione della rivista “Progress” scrivendo di cultura e viaggi. Ha collaborato con il quotidiano “Cinque giorni” occupandosi della cronaca di Roma. Nel 2008 la passione per la scrittura l’ha condotta alla pubblicazione del romanzo “Pantarei”, vincitore dei premi “Anassilaos” e “Calarco”.