Family Day, un milione in piazza contro le unioni civili

Family-Day-Roma-18-758x505Uomini, donne e bambini per difendere la famiglia tradizionale e i suoi principi. Un milione di persone per fermare la diffusione del gender nelle scuole e per dire no a qualsiasi forma di insegnamento che neghi le differenze sessuali.

Da un semplice passaparola sui social, sabato scorso, si è arrivati a riempire la grande Piazza di San Giovanni, a Roma, animata da striscioni colorati, palloncini, cartelli e le bandiere. Oltre alle famiglie anche tanti parlamentari hanno aderito alla manifestazione. Assente il ministro Alfano che in passato aveva aderito ad altri Family Day mentre monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia ha inviato un messaggio che è stato letto durante la manifestazione.  Presente anche Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma che è intervenuto sul palco di San Giovanni per dire che il gender «è pericoloso, cattivo per l’umanità ma che si può sconfiggere per difendere la famiglia».

Durante la manifestazione sono state fatte ascoltare alcune parole pronunciate da papa Francesco  il 14 giugno scorso in  cui invitava i genitori a ricatechizzare le proprie famiglie.

Ovviamente però, non sono mancate le polemiche. Come quelle di Franco Grillini, presidente di Gaynet. “Una manifestazione inutile e odiosa, come tutte le manifestazioni d’odio. Una piazzata omofoba caratterizzata dall’odio profondo verso le persone gay e i loro diritti”.

Invece, Sinistra ecologia e libertà ha lanciato sul web e sui social una campagna con cartoline “#chiconoscenonhapaura”, con la quale propone di smascherare le «falsità di chi ha organizzato il Family day a Roma».

Carlotta Dessì

Carlotta Dessì

Nata a Cagliari il 15/02/1989. A luglio del 2013 si è laureata alla Sapienza in Editoria multimediale e nuove professioni dell’informazione. Tifosa del Cagliari, ha collaborato con il mensile Cuore Rossoblù e l’Unione Sarda. Ora giornalista praticante presso la scuola di giornalismo Lumsa con la speranza di avverare il suo sogno: diventare giornalista televisiva. "D’altronde i sogni hanno bisogno di sapere che siamo coraggiosi, quindi perché non mettersi in gioco? Io sono pronta, si parte!"