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Gay Pride oggi a Palermo, domani a Roma. Polemiche per la presenza di Idem e Boldrini

di Mariangela Cossu14 Giugno 2013
14 Giugno 2013

Saranno il ministro delle Pari Opportunità Josefa Idem e la presidente della Camera Laura Boldrini, ad aprire, oggi a Palermo, il Pride nazionale che farà del capoluogo siciliano, per 10 giorni,  come dicono gli organizzatori, la “capitale dei diritti umani”.
Dibattiti, spettacoli, concerti, incontri, mostre e documentari, animeranno il “Pride Village” ospitato dall’Amministrazione Comunale all’interno dei rinnovati Cantieri Culturali della Zisa. Un Pride che si annuncia come unico, con quasi 70mila metri quadrati, sarà infatti, il Pride Village più grande, oltre che più meridionale, d’Europa. A pochissimi giorni dall’approvazione del Registro delle unioni civili da parte del Consiglio Comunale, da Palermo, viene lanciato un messaggio chiaro all’Italia ed alle istituzioni: i diritti sono una priorità, un punto di partenza irrinunciabile per lo sviluppo di qualsiasi politica nel nostro Paese. Domani sarà, invece, la volta di Roma che già da 19 anni ospita la sfilata dell’orgoglio gay. Decine di carri allegorici partiranno da piazza della Repubblica per raggiungere piazza Madonna di Loreto.
Tante le polemiche attorno a questa manifestazione, che vedono come protagonisti alcuni esponenti della politica italiana. La partecipazione di Idem e Boldrini al Gay Pride, è stata definita da Carlo Giovanardi “sbagliata e inopportuna”. Gasparri si chiede, invece, a che titolo parteciperanno a questa manifestazione e “se ciò avverrà in forza del loro incarico, è da ritenersi grave per le istituzioni”. Il vicepresidente del Senato definisce volgari carnevalate, i gay pride in quanto “spesso in quei contesti si sono gravemente offese diverse autorità delle Stato italiano e della Chiesa cattolica, si è ridicolizzata la famiglia tradizionale e sono stati offesi i sentimenti della stragrande maggioranza degli italiani. “Una cosa è contrastare le discriminazioni delle persone omosessuali – continua Gasparri – altra partecipare a volgari carnevalate”. Anche Roberto Formigoni esprime il suo disappunto e affida a Twitter un commento: “La partecipazione della presidente della Camera Laura Boldrini e del ministro Josefa Idem al Gay Pride di Palermo abbatte la credibilità del governo. Letta aveva detto no a fatti divisivi”. Ma Idem precisa: “parteciperò ad un convegno in apertura: difendo certi diritti, non sfilerò vestita di piume”. Ma le polemiche arrivano anche dal GayLib, l’associazione guidata da Sandro Mangano: “Basta con i gay pride. Se la giornata dell’orgoglio omosex deve limitarsi ad una sfilata con piume di struzzo, insomma ad una carnevalata, meglio dire stop o, quanto meno, pensare ad una giornata in cui tutti insieme ci si sieda ad un tavolo per avviare una discussione”. “E’ screditante questo genere di manifestazione fatta come viene fatta – continua Mangano – passa un messaggio innaturale perché i nostri diritti non sono legati ad una giornata. Dobbiamo organizzare dibattiti per cercare di ottenere i diritti che ci spettano e invece siamo snobbati e nemmeno ci invitano a sedere intorno ad un tavolo. Questo perché siamo una voce contro”.

Mariangela Cossu

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