Grillo bacchetta i suoi, No abolizione reato clandestinità

1I vertici del Movimento 5 Stelle hanno preso le distanze da quanto fatto dai loro senatori che hanno presentato un’emendamento, approvato ieri con i voti di Pd e Sel, sull’abolizione del reato di clandestinità. Nell’ormai consueto post, firmato per esteso dal leader e dal suo consigliere Gianroberto Casaleggio, i due dicono chiaro e tondo: «Non siamo d’accordo sia nel metodo che nel merito». «Ieri – hanno scritto ancora Grillo e Casaleggio – è passato l’emendamento di due portavoce senatori del Movimento 5 Stelle. La loro posizione espressa in commissione Giustizia è del tutto personale». I due spiegano che la proposta non è stata discussa in assemblea con gli altri senatori del M5S e che non faceva parte del programma.
Grillo e Casaleggio non sarebbero d’accordo nel metodo perché, a loro avviso, un portavoce non può arrogarsi una decisione così importante su un problema molto sentito a livello sociale senza consultarsi. «Il M5S – scrivono – non è nato per creare dei dottor Stranamore in Parlamento senza controllo». Per Grillo «se durante le elezioni politiche avessero proposto l’abolizione del reato di clandestinità, presente in paesi come la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico».
Secondo il duo Grillo-Casaleggio questo emendamento sarebbe «un invito agli emigranti dell’Africa e del Medio Oriente a imbarcarsi tutti per l’Italia». Il messaggio sarebbe interpretato nel modo più semplice, secondo i due leader del M5S: «La clandestinità non è più un reato».