In Serie A pochi italianiIl monito di Mancini ai club"Fate giocare i ragazzi"

Le squadre concedono poco ai giovani Finora venti gli italiani scesi in campo

Roberto Mancini bacchetta le squadre della Serie A. La sua Italia, convocata in occasione della Nation League, torneo organizzato della Uefa, ha tanti giovani ma con scarsa esperienza e pochi minuti sulle gambe. Ieri sera a Coverciano Mancini ha lanciato l’allarme: «In questo avvio di stagione abbiamo toccato il picco più basso: mai sono stati schierati così pochi italiani in Serie A. Ma abbiamo giovani bravi che imporranno la loro qualità e presto saranno in campo. Non ci resta che aspettare e sperare».

Le statistiche danno ragione al tecnico marchigiano. Nelle prime tre giornate di campionato i calciatori under 21 italiani scesi in campo sono stati venti. Ogni club di serie A ha concesso ai giovani giocatori 2138 minuti, 35 per ciascuno: troppo pochi se considerate le altre competizioni europee. Spagna e Inghilterra hanno schierato meno giocatori (rispettivamente 17 e 18), ma il minutaggio è superiore. A credere nel futuro dei giovani è tuttavia la Francia, dove nella Ligue 1 hanno giocato 52 calciatori per un totale di 9192 minuti giocati: quasi 115 minuti concessi a ogni ragazzo.

Non è un caso che dalla Francia siano nati talenti indiscutibili. L’attaccante del Psg Mbappé rappresenta la punta di diamante del calcio transalpino: il ventenne ha già alzato una coppa del mondo e ha già impressionato per le sue giocate decisive.I giovani italiani, invece, finiscono in panchina o scappano all’estero. Proprio in Francia gioca il giovanissimo Lorenzo Pellegri (17 anni), considerato dagli esperti come un predestinato. Ieri l’attaccante del Monaco ha dovuto abbandonare Converciano per infortunio.

Tra i convocati di Mancini ci sono tanti giovani che dall’inizio di campionato hanno visto poco e niente il campo. Caldara e Romagnoli hanno zero minuti sulle gambe. A centrocampo Pellegrini ha giocato solo 46 minuti, Gagliardini, invece, ha giocato solo una partita.

«Vedo in panchina tanti nostri ragazzi che farebbero meglio degli stranieri. Tanti giovani si sono messi in mostra nell’Under 18, 19 e 21. Ma hanno bisogno di crescere. Serve più coraggio», ha dichiarato Mancini. Il coraggio al tecnico di Jesi, invece, non manca. Lo dimostra la convocazione del giovane Zaniolo. Il diciannovenne della Roma, considerato il nuovo Gerrard, non ha ancora debuttato in A, ma per Mancini portarlo a Converciano sarà l’occasione giusta per farlo crescere.

Valerio Toma

Nato a Cagliari nel 1992, dopo la maturità scientifica frequenta il corso di laurea in Lingue e Comunicazione alla Facoltà di Cagliari. Completa il percorso accademico con 110 e lode presentando la tesi “Tanti anchor, altrettanti linguaggi’’: uno studio sui modelli di conduzione dei notiziari italiani. Parla fluentemente l’inglese e il tedesco.