Polemiche dopo l’incursione al Giulio Cesare

Prese di posizione nette quelle assunte dalla politica dopo la rocambolesca azione dimostrativa inscenata ieri mattina all’interno del ginnasio romano Giulio Cesare. Protagonisti del blitz i ragazzi del Blocco studentesco, l’associazione composta da liceali e universitari di estrema destra fermamente contraria alla “spending review” nella scuola.

Alemanno e Zingaretti: sdegno bipartisan. «Quanto accaduto è davvero grave. Si tratta di atti di violenza stupida che non possono essere giustificati per alcuna ragione – ha dichiarato il sindaco Gianni Alemanno – L’attivismo giovanile in politica è qualcosa di prezioso, ma nulla ha a che vedere con gesti idioti come quelli avvenuti all’interno del Giulio Cesare. La mia vicinanza va agli insegnanti e a tutti quegli studenti vittime di questa violenza assurda, ma anche alle migliaia di giovani, di ogni ideologia, che vedono la politica come qualcosa di importante e non uno strumento per fare bravate idiote».
«A Roma negli ultimi mesi aggressioni e intimidazioni all’interno delle scuole stanno superando il livello di guardia – ha invece sostenuto il presidente della provincia di Roma Nicola Zingaretti – Questi ragazzi autori dei blitz, istigati da cattivi maestri, mi fanno pena: perché stanno insegnando loro a esprimersi solo attraverso la violenza e non per mezzo della partecipazione democratica. Non andranno da nessuna parte perché‚ sono una inconsistente minoranza. Ho parlato con la preside del Liceo Giulio Cesare e le ho manifestato solidarietà e vicinanza. Esprimo anche la mia solidarietà ai presidi, al personale, al corpo docente e agli studenti delle altre scuole coinvolte, ribadendo che saremo in prima fila contro qualsiasi forma di intolleranza, aggressione e violenza».

Il blitz. Dopo aver spaventato una bidella che presidiava il piano terra, un gruppo di ragazzi incappucciati e forniti di bastoni e manganelli sono penetrati all’interno della scuola, irrompendo nei piani dove si trovano le aule. Lì hanno acceso dei fumogeni e spaventato gli alunni con urla e canti fascisti: centinaia di ragazzi in preda al panico hanno quindi abbandonato il liceo riversandosi in strada e bloccando il traffico. Contemporaneamente una macchina dei carabinieri che passava lì di fronte, accortasi del parapiglia, si è immediatamente fermata, permettendo ai suoi occupanti di intervenire e bloccare tre dei ragazzi incappucciati. Gli altri del gruppo sono invece riusciti a fuggire, ma le forze dell’ordine ne hanno rapidamente intercettati altri due nei pressi del Parco della Rimembranza: sotto la sella dello scooter che stavano guidando, Digos e agenti del commissariato Villa Glori hanno trovato foto e volantini contro i tagli alla scuola voluti dal governo Monti.
Il comunicato del Blocco studentesco, diramato in seguito all’irruzione al Giulio Cesare, ha dunque rivendicato un’azione «esclusivamente dimostrativa e senza alcuna violenza: abbiamo voluto sottolineare che la generazione che il presidente del consiglio Monti ha definito ‘perduta’ non è disposta ad accettare le misure e i tagli imposti alla scuola e all’università pubblica».


Fabio Grazzini