HomeCronaca La madre del ragazzo accoltellato a Napoli: “Non mi fermeranno”

Madre coraggio del ragazzo
accoltellato a Napoli
"Non mi fermeranno"

Il figlio fu aggredito per strada

“Voglio diventare presidio di legalità"

di Giulia Torlone09 Gennaio 2018
09 Gennaio 2018

A Napoli c’è una madre che da settimane sta girando in lungo e in largo la città mettendo il proprio coraggio al servizio di una causa che la riguarda da vicino: quella della violenza che continua a mietere vittime nei rioni e nel centro storico napoletani. Già ribattezzata “Madre coraggio”, Maria Luisa Iavarone è la mamma di Arturo, il giovane accoltellato senza motivo e con ferocia da una banda di teppisti suoi coetanei. Il più grande di loro ha quindici anni, il più piccolo probabilmente solo dodici.

Arturo è stato dimesso ieri dall’ospedale, ma le profonde ferite sul collo sono ancora evidenti. Maria Luisa è stata vicino al figlio in tutti quei giorni, senza però mai smettere di denunciare tutti coloro che avevano visto e non volevano parlare né collaborare con la giustizia. La sua battaglia è solamente all’inizio e la sua caparbietà è riuscita a farle avere incontri con il questore, il prefetto e le più alte cariche amministrative della città e della Regione. “Voglio diventare un presidio di legalità, un punto di riferimento contro la violenza, il teppismo, la criminalità che infestano le nostre strade” ha dichiarato la donna ai microfoni di Corriere TV. Maria Luisa Iavarone, docente di pedagogia all’Università Parthenope, chiede giustizia per suo figlio Arturo e reclama più sicurezza per tutti quei cittadini napoletani che sono costantemente minacciati dal pericolo di scendere in strada. “Voglio capire quali proposte concrete avranno per dare più sicurezza a chi vive da persona per bene in questa città. Hanno una occasione: la sfruttino, se ne sono capaci”.

A chi accusa alcune serie televisive di essere di ispirazione per alcuni ragazzi nel compiere tali gesti, la Iavarone è categorica: “Non c’entra niente, è una questione fuorviante. Il problema è reale e concreto e io voglio battermi perché venga affrontato e risolto”. Promette che continuerà anche se dovesse trovarsi da sola: nel suo quartiere infatti c’è già chi la spinge a lasciar perdere, con un tono che a lei parrebbe di velata minaccia. La madre coraggio però non molla, per Arturo e per la sua città.

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