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Prima i salumi made in ItalyDa domenica in etichettava indicata la provenienza

La Coldiretti: "Troppe carni straniere" 82% dei consumatori chiedeva la norma

Da domenica entrerà in vigore la nuova normativa europea che prevede l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza dei salumi. Tale obbligo rappresenta una garanzia a sostegno del vero made in Italy e sarà utile per rendere palesi ai consumatori i casi in cui la carne straniera viene “spacciata” per italiana.

A celebrare la novità è stato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, annunciando che nel weekend scadrà il termine di sessanta giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del Decreto interministeriale riguardante la nuova prassi di etichettatura per i prodotti trasformati di carne suina.

Secondo un’indagine portata avanti da Coldiretti e dall’istituto Ixè, l’82% degli italiani ha atteso l’approvazione del decreto. Specialmente in questo periodo segnato dall’emergenza Coronavirus, i consumatori vogliono essere sicuri di acquistare prodotti provenienti dal territorio e sostenere così l’economia e la produzione Made in Italy.

Attualmente, come afferma la Coldiretti, un prodotto su quattro rimanda alla propria italianità nonostante sia realizzato con carni di provenienza straniera. Salame, mortadella, prosciutto e culatello dovranno quindi riportare in etichetta in modo chiaro e leggibile il Paese di nascita degli animali, il Paese di allevamento e quello di macellazione.

Nel caso in cui nascita, allevamento e macellazione dell’animale avvengano in Italia è possibile utilizzare la dicitura “100% italiano”. Qualora invece anche solo uno dei tre parametri sia attribuibile a uno o più paesi dell’Unione europea o extraeuropea, la dicitura utilizzata è “Origine: Ue”, “Origine: extra Ue” e “Origine: Ue e extra Ue”.

L’obiettivo è quello di portare i consumatori ad una maggiore consapevolezza nella scelta dei prodotti. Si tratta di una questione di trasparenza, che in campo alimentare ha già fatto alcune conquiste. Alcuni alimenti come salse e conserve, latte e derivati, pollo, pasta e riso, sono infatti già sottoposti all’obbligo di indicazione della provenienza delle materie prime.

Claudia Torrisi

Mi chiamo Claudia Torrisi, ho una laurea triennale in Lettere moderne e una magistrale in Editoria e scrittura, conclusa con una tesi riguardante la disinformazione e il fenomeno deepfake.