A Malala il Nobel per la pace 2014

Pakistani schoolgirl activist Malala Yousafzai poses for pictures during a photo opportunity at the United Nations in the Manhattan borough of New YorkIn molti erano convinti che già nel 2013 il Nobel per la pace sarebbe toccato a lei. Alla fine per Malala Yousafzay, la ragazza pachistana sparata alla testa dai talebani per la sua lotta a favore dell’istruzione femminile, il riconoscimento da Oslo è arrivato quest’anno.
Insieme a lei, sul palco del Nobel, il 10 dicembre salirà a ricevere lo stesso premio anche  Kailash Satyarthi, attivista indiano che si batte da anni contro lo sfruttamento minorile e che, con la sua organizzazione Bachpan Bachao Andolan, ha permesso di liberare circa 80mila bambini dalla schiavitù, favorendone la reintegrazione sociale.
A motivare la decisione dei giudici del Nobel  è stata la volontà di dedicare questa quarta edizione del Premio alla lotta contro lo sfruttamento dei minori per fini economici.
Da qui la scelta di premiare Kailash e Malala. “Sono onorata per aver ricevuto il prezioso Nobel”, ha affermato la ragazza sopravvissuta all’attacco dei talebani e ha aggiunto: “Mi sento molto potente e molto coraggiosa perché questo premio non e’ un pezzo di metallo o una medaglia da indossare o da appendere nella stanza, ma e’ un incoraggiamento ad andare avanti”.
Nella decisione dei giudici va letto anche un tentativo di trasmettere un messaggio di distensione tra i due paesi di provenienza dei premiati, l’India e il Pakistan, in guerra dal ’47.  Da qui l’invito della17enne, rivolto ai premier dei due paesi, l’indiano Narendra Modi e il pachistano Nawaz Sharif, a presenziare alla premiazione per simboleggiare la volontà di aprire un dialogo.

Silvia Renda

Silvia Renda

Nata a Lamezia Terme il 20 Aprile 1991. Vive da qualche anno a Roma dove ha conseguito la laurea triennale con votazione 110 e lode in Scienze della comunicazione (percorso giornalismo, uffici stampa e relazioni pubbliche) presso l’Università Lumsa, con una tesi dal titolo “La nuova vecchia retorica politica italiana: comunicazione nell’era della politica pop”. Ha collaborato con redazioni giornalistiche online. E' attualmente praticante della Scuola di Giornalismo dell’Università Lumsa.