No ai migranti in hotel, Federalberghi Ravenna: “Rischio per il turismo”

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«Niente profughi, piuttosto l’albergo lo compriamo noi». Suona così, in sintesi, la proposta che si è sentito rivolgere il gestore dell’hotel Marepineta di Marina di Ravenna dai colleghi locali di Federalberghi. La vicenda comincia la primavera scorsa, quando la prefettura del capoluogo emette un bando per accogliere 320 profughi entro Natale. Si fanno avanti associazioni, parrocchie, privati; c’è anche l’albergatore del Marepineta, che per l’appunto gestisce la struttura per conto di una parrocchia. Lo scopo primario è certo la beneficenza, ma con un occhio al bilancio: in bassa stagione i lidi ravennati si svuotano, e la presenza dei 77 migranti che l’hotel è disposto a ospitare (ma per evitare una concentrazione eccessiva per la prefettura non dovrebbero essere più di 60) aiuterebbe a rimpinguare le casse.
Contro questa possibilità si sta battendo un comitato di cittadini, e non sarebbe la prima volta. Qualche settimana fa, addirittura, aveva fatto notizia il tentativo di una piccola comunità di Ormea, nel Cuneese, di prendere in gestione un hotel in centro paese per impedire l’arrivo di 30 profughi. Stavolta invece, la vera novità rispetto a casi analoghi è la discesa in campo di Federalberghi: «Accoglienza di immigrati e turismo – dice a chiare lettere un comunicato della sezione provinciale dell’associazione – sono incompatibili». La paura è che si inneschi un effetto-emulazione, per il quale altri hotel, per arginare il crollo del fatturato nei mesi invernali, si mettano a disposizione dello Stato e si trasformino in dormitori per i profughi. «Questo porterebbe nel giro di breve tempo al depauperamento dell’offerta ricettiva e alla perdita di competitività dell’intera località con conseguente morte dell’imprenditoria turistica». Un quadro apocalittico, insomma, che si deve a tutti i costi scongiurare. Ecco dunque la proposta del presidente Nicola Scialfa: «Alcuni imprenditori alberghieri ravennati sono disposti a incontrare la proprietà del Marepineta per individuare nuove forme di gestione per aprirsi a nuovi mercati a cui offrire i propri servizi affinché la struttura ricettiva possa chiudere i propri bilanci in utile senza ricorrere a questa fonte di reddito assistito». Insomma, gli albergatori sono pronti a mettere mano al portafoglio pur di evitare l’arrivo di immigrati e il rischio di rovinare la reputazione della ridente località balneare.
Per cercare una mediazione è intervenuto il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, Pd, con l’ipotesi che il numero dei migranti ospitati in ogni edificio non superi le dieci unità. E senza deroghe per gli hotel: «L’accoglienza dei richiedenti asilo – ammonisce – non è un business».

Anna Bigano

Anna Bigano

Nata il 10 luglio 1988, è l'unica veneta della redazione di Lumsa News. Dopo qualche vagabondaggio in giro per l'Europa, fra Freiburg e Oxford, e la laurea specialistica in Scienze dell’Antichità all’Università Cattolica di Milano, ha lavorato per alcuni mesi in un'agenzia di pubbliche relazioni. Da sempre affascinata dalla parola scritta, collabora con la redazione "Cultura e spettacoli " del quotidiano veronese L’Arena e con il mensile Primo Giornale, su cui scrive invece di cronaca e politica locale.