Presentato a Roma, il rapporto immigrazione e imprenditoria 2014

kebabIl rapporto Immigrazione e Imprenditoria 2014, curato dal Centro Studi e Ricerche Idios in collaborazione con Unioncamere, Camera di Commercio di Roma, confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa, ha analizzato l’imprenditorialità a tre diversi livelli (europeo, nazionale e territoriale) proponendo i dati aggiornati all’inizio del 2014.

Secondo le statistiche Eurostat, nell’Unione Europea, sono 30,5 milioni gli imprenditori, di cui circa 4,9 milioni in Italia (quasi un milione in più rispetto alla Germania). Gli imprenditori immigrati, che per lo più hanno dato luogo a imprese individuali, sono quasi 2 milioni e si concentrano innanzitutto in Germania (461mila imprenditori e 750 mila posti di lavori creati), seguita dalla Gran Bretagna (423 mila). In Italia invece si è affermata un’imprenditorialità molecolare che, seppure per alcuni aspetti appare più dinamica e coinvolgente, fatica nel mercato globalizzato, come indicano le evidenti difficoltà delle imprese artigiane, in diminuzione dal 2009. Il nuovo rapporto si basa sull’analisi delle imprese registrate negli elenchi delle camere di commercio: 6.061.960, di cui 497.080 controllate da persone nate all’estero.

Infatti nel 2013, mentre per le imprese italiane il segno è stato fortemente negativo (-0,9 a livello nazionale), quelle che fanno a capo a lavoratori immigrati hanno registrato un andamento positivo (mediamente del 4,1 %). Un segnale questo che ha portato anche la Commissione Europea ad attribuire a questi operatori un ruolo importante per il rilancio dell’Unione.

Carlotta Dessì

Carlotta Dessì

Nata a Cagliari il 15/02/1989. A luglio del 2013 si è laureata alla Sapienza in Editoria multimediale e nuove professioni dell’informazione. Tifosa del Cagliari, ha collaborato con il mensile Cuore Rossoblù e l’Unione Sarda. Ora giornalista praticante presso la scuola di giornalismo Lumsa con la speranza di avverare il suo sogno: diventare giornalista televisiva. "D’altronde i sogni hanno bisogno di sapere che siamo coraggiosi, quindi perché non mettersi in gioco? Io sono pronta, si parte!"