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HomePolitica Raddoppio del tetto al contante, il Pd non ci sta. Furfaro: “Alimenta il lavoro nero”

"Raddoppio tetto al contante?
Il Pd è contrario
Alimenta il lavoro nero"

Il deputato Marco Furfaro

"L'evasione fiscale va combattuta"

di Sofia Silveri10 Dicembre 2025
10 Dicembre 2025

Fonte: dati.camera.it, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Palazzo Chigi mette la firma sul raddoppio a 10mila euro del tetto al contante. La presidenza del Consiglio ha infatti segnalato al ministero dell’Economia la proposta che prevede l’introduzione di un’imposta speciale di bollo da 500 euro sui pagamenti cash da 5.001 a 10mila euro, oggi vietati. La misura però non convince le opposizioni, come spiega a Lumsanews Marco Furfaro, deputato alla Camera per il Partito Democratico. 

Cosa pensa dell’intenzione del governo Meloni di raddoppiare il tetto al contante?

“Sono e siamo assolutamente contrari perché noi dobbiamo combattere l’evasione fiscale e anche utilizzare la digitalizzazione per fare in modo che le persone possano utilizzare nuovi strumenti, che non sono tracce dati per violare la privacy, ma servono per evitare di essere forme di deterrenza contro l’evasione”.

Concretamente cosa significherebbe? 

“Aumentare il tetto è una prova anacronistica che farà solo il favore della criminalità organizzata, di chi vuole eludere il fisco e delle mafie. Quindi è una misura fuori dal tempo e solo per fare un favore a certi settori che non aiutano il paese, ma anzi rischiano di farci retrocedere”. 

Nel 2023 l’Istat ha registrato un aumento dell’economia sommersa di 15,1 miliardi, pari al +7,5 % dal 2022. Come possiamo collegare l’obiettivo del governo a questi dati?

“È un ulteriore incentivo per l’economia sommersa perché se tu dai la possibilità di far circolare ancora più contante in modo non tracciato, dai l’idea che ci sia un ulteriore arresto della lotta alla tracciabilità”.    

Quali potrebbero essere le conseguenze di questo aumento?

“L’aumento del tetto al contante, ma anche la contrarietà al salario minimo e il fatto che ci siano norme sul lavoro molto ambigue dal punto di vista delle strette normative sul lavoro nero, fanno sì che si allarghino maglie normative, ma anche culturali. Lo Stato dovrebbe dichiararsi contrario al lavoro nero, e, invece, non dico che lo franga, ma in qualche modo chiude un occhio. E questo è un danno vero per la nostra economia”.

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