HomeEsteri Razzi da Corea del Nord, la reazione di Seul: “Stop alle provocazioni”

Razzi dalla Corea del Nord
La reazione di Seul:
"Stop alle provocazioni"

Pyongyang fa fuoco dal confine,

Prova di forza contro le sanzioni Usa

di Alberto Alessi05 Dicembre 2022
05 Dicembre 2022
Kim Jong-un

La Corea del Nord ha sparato oggi 130 colpi d’artiglieria diretti alle zone di confine marittimo con il Sud, secondo quanto riferisce il Comando di Stato maggiore congiunto di Seul. L’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap ha riportato il comunicato del Comando, contenente le coordinate di partenza dell’attacco missilistico, individuate nella provincia di Kangwon e nello Hwanghae – aree sotto la giurisdizione nordcoreana – e l’ora di lancio, le 14:59 locali.

La violazione della “zona cuscinetto”

I proiettili dei lanciarazzi di Pyongyang sono atterrati nelle “zone cuscinetto” marittime a ovest e a est del confine – il Northern Limit Line – definito dall’accordo congiunto firmato delle due Coree il 19 settembre 2019, inteso a ridurre la tensione tra i due Paesi. Il Comando, stando a quanto si apprende da una nota, “ha comunicato più volte al Nord la violazione dello spazio demilitarizzato e ha chiesto l’immediata cessazione delle provocazioni”.

La reazione di Seul alla prova di forza di Pyongyang

L’esercito sudcoreano ha disposto immediatamente uno stretto monitoraggio delle possibili mobilitazioni nordcoreane, collaborando con il contingente statunitense di stanza nella penisola e rafforzando le posizioni difensive in caso di una “potenziale contingenza”. I lanci missilistici sarebbero stati una reazione alle ulteriori sanzioni rivolte alle istituzioni belliche di Pyongyang, comminate dai governi di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud a margine degli incontri diplomatici dell’Asean, tenuti lo scorso novembre a Phnom Phen, in Cambogia.

Il precedente “intercontinentale”

I colpi d’artiglieria di oggi non sono la prima “prova di forza” da parte del regime di Kim Jong-un: il 18 novembre il leader aveva dato il via al lancio di prova di un missile balistico intercontinentale (Icbm) in grado di ospitare una testata nucleare, diretto al mar del Giappone. Immediata la reazione del premier giapponese Fumio Kishida, che definì il test “assolutamente inaccettabile”.

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