HomeSpettacoli Musica in ginocchio: servono sgravi fiscali e più fondi

Covid, musica in ginocchio
oltre un miliardo di perdite
Dieci proposte per ripartire

Le associazioni si appellano al Governo

chiedono fondi, sgravi e rateizzazioni

di Diana Sarti21 Aprile 2020
21 Aprile 2020

Case discografiche, editori e live: il settore della musica lancia il suo grido di allarme. L’emergenza sanitaria ha messo in ginocchio l’intera industria e serve fare chiarezza sul futuro per evitare che la crisi si aggravi ancora di più. Per questo Afi, Anem, Assomusica, Fem, Fimi e Pmi, ovvero le principali associazioni della filiera imprenditoriale della musica, hanno inviato un documento al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e ai ministri di Cultura ed Economia, Franceschini e Gualtieri, in cui si avanzano proposte di interventi per arginare la situazione già drammatica.

In particolare si chiedono fondi di emergenza, sgravi fiscali e soprattutto indicazioni precise sui tempi della ripartenza per poter iniziare a programmare gli eventi della prossima stagione. Secondo quanto stimato da Assomusica, alla fine della stagione estiva saranno circa 350 milioni di euro le perdite per il solo settore del live. In aggiunta poi ci sono le perdite legate all’indotto che ammontano a circa 600 milioni di euro. Nel solo comparto degli eventi di musica popolare contemporanea lavorano 60mila persone.

Un altro danno riguarda il mancato versamento dei diritti d’autore. La Siae stima che autori e editori musicali potrebbero perdere 200 milioni di euro solo nel 2020. Le vendite di vinili e Cd sono crollate di oltre il 70% tra i mesi di marzo e aprile. Anche il digitale non è in grado di compensare perché le novità in uscita sono impossibili da presentare e le sale di registrazione sarebbero comunque chiuse. Nel 2020 si prevedono 100 milioni di mancanti ricavi.

Sul copyright le associazioni sottolineano l’importanza di una corretta approvazione della direttiva europea sulla materia. Dieci proposte sono state lanciate a riguardo. Il fondo di emergenza dovrebbe essere aumentato a 200 milioni, le imprese musicali dovrebbero ricevere un contributo a fondo perduto per i mesi persi a causa del lockdown, la sospensione di tasse e contributi per le industrie del settore per l’esercizio 2020, posticipando le contribuzioni con la rateizzazione su più anni.

E ancora l’estensione dei voucher dai 12 agli almeno 18 mesi per i concerti annullati, bonus cultura per le famiglie, Iva al 4% per musica e spettacolo, reddito di emergenza anche per le figure anomale, contratti a chiamata e precari del settore dello spettacolo e la revisione delle pendenze erariali per gli organizzatori di spettacoli dal vivo in modo da appianare le asimmetrie nell’applicazione dell’Iva per gli spettacoli live. Per ultimo è stato chiesto un tavolo di confronto con il Comitato tecnico-scientifico e la task force guidata da Vittorio Colao.

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