Spunta l’ipotesi del pedofilo-killer sulla morte di Fortuna Loffredo

fortuna20140705_73516_B6Fortuna Loffredo, la bambina di 6 anni trovata agonizzante nel cortile di casa a Caivano, vicino Napoli e poi morta in ospedale il 24 giugno scorso è stata vittima di abusi sessuali prima di essere uccisa. Lo rivela l’autopsia sul corpo della bimba, eseguita dal perito incaricato. Da mesi la piccola Fortuna subiva in silenzio molestie sessuali: alcuni esami svolti dal Ris sui vestiti che la piccola indossava il giorno della morte, avevano infatti già rivelato tracce di sangue e un pelo sugli indumenti intimi della bambina. Il Pm Federico Bisceglia ha dichiarato che “la piccina è stata violentata tra le due settimane e i due mesi antecedenti al decesso”.
Per la procura di Napoli si può parlare di “omicidio volontario”, il secondo in questo grande palazzo di case popolari alla periferia del capoluogo campano. Circa un anno prima della morte della bimba, anche un altro piccolo inquilino del palazzo è stato vittima della stessa tragica sorte: il 28 aprile 2013 Antonio Giglio, tre anni, è stato trovato morto nel cortile dello stesso palazzo dopo essere precipitato dal settimo piano dello stabile. Forti dubbi e strane similitudini con la morte di Fortuna: a entrambi, dopo il ritrovamento dei corpicini, mancava una scarpina. I carabinieri dopo mesi d’indagini hanno riscontrato che questo (la scarpa destra mancante a entrambi i bambini), potrebbe essere un “feticcio” che il “mostro”, il pedofilo che li ha uccisi, ha voluto portarsi con sé.
Durante i funerali di Fortuna, il parroco Maurizio Patriciello aveva detto: “Si tratta di un caso molto strano, nel quale tante cose non tornano. Chi sa, deve parlare. Davanti a Dio e agli uomini”. Anche Domenica Guardato, la mamma della bambina uccisa, continua a lanciare appelli disperati per ottenere verità e giustizia:“Tra queste case c’è chi ha visto, che sa cosa è successo al mio angelo. Aiutatemi a sapere”. La collaborazione di chi potrebbe aver visto qualcosa infatti, aiuterebbe a dare una svolta alle indagini. Intanto alcuni compagni di scuola della bambina sono stati ascoltati dal Pm, con la supervisione di una psicologa, per capire se Fortuna avesse confidato qualcosa a qualche amichetto. Le autorità, infine, hanno chiesto la riesumazione del corpicino del piccolo Antonio Giglio, per verificare se anche lui sia stato vittima di violenze prima della morte.

Elisa Mariella

Romana d’adozione, nasce a Foggia il 16/2/1989. Laureata in Lettere col massimo dei voti e la lode si è poi trasferita nella Capitale per frequentare un corso Magistrale in Scienze della Comunicazione, dell’Informazione e dell’Editoria terminato presso l’Università di Tor Vergata. Ha collaborato con l’emittente radiofonica RDS dove ha avuto modo di conoscere meglio i meccanismi della radio e poi con alcuni giornali online romani occupandosi di cronaca ed attualità