A gas pressure-gauge of the gas-compressor station in Mryn village, about 130 km of Kiev, Ukraine, 15 October 2015. ANSA/ROMAN PILIPEY

Schizza il prezzo del gastocca 194 euro poi calaSale il costo del mais

Eni cede quota Blue Stream con Gazprom Da oggi escluse 7 banche russe da Swift

Gli effetti dell’invasione russa in Ucraina e delle conseguenti sanzioni imposte dall’occidente sul Paese governato da Vladimir Putin si stanno facendo sentire anche sull’economia. Il gas ad Amsterdam aumenta di sette euro al megawattora nel giro di poche ore. Si è passati dai 147,5 euro al megawattora della chiusura di ieri ai 154,4 euro dell’apertura di oggi (+26,9%).

Nel corso della mattinata alla Borsa di Amsterdam i future del gas su aprile hanno toccato il record intraday di 194 euro a megawattora, per poi ripiegare agli attuali 150 euro, con un rialzo del 23%. L’ultimo picco in chiusura di seduta si era visto il 24 febbraio a 132,7 euro. Aumenti prevedibili, per i quali l’Europa deve cercare di correre ai ripari.

La crisi del gas porta le aziende a prendere decisioni d’impatto. Eni, infatti, intende procedere alla cessione della propria quota nella partecipazione congiunta e paritaria con Gazprom sul gasdotto Blue Stream (che collega la Russia alla Turchia).

Non volano poi solo i prezzi del gas. Alla Borsa di Chicago, il future sul mais è balzato ai massimi dal 2013 (+1,79% a 738 dollari). Così come quello sul grano, arrivato oltre i 10 dollari al bushel, l’unità di misura internazionale pari a circa 27,2 chilogrammi. Aumentano poi anche i prezzi di benzina e petrolio.

Intanto ieri sera l’Ue ha formalizzato esclusione di una lista di banche russe dal sistema di pagamenti Swift. Il negoziato tra Paesi europei è stato più duro del previsto perché sarà la sanzione più letale per Mosca. Le banche cancellate dal sistema di pagamenti internazionali sono sette: Vtb Bank, Bank Rossiya, Bank Otkritie, Novikombank, Promsvyazbank, Sovcombank e Veb.rf. Manca la banca del gas, Gazprombank, lasciata almeno per ora fuori dalle misure restrittive. L’Italia, e non solo, potrà quindi continuare a pagare il metano russo con gli strumenti usati in tempi di pace.

Esclusa dalla lista anche il maggior gruppo bancario russo, Sberbank. E i motivi non sono legati solo al gas. Come spiega una fonte europea all’Ansa, l’Unione ha bisogno di lasciarsi uno spazio di manovra per poter continuare a infliggere sanzioni via via più dannose. In ogni caso, Sberbank ha deciso di lasciare il mercato europeo.

Andrea Noci

Sono nato il 5 ottobre 1998 a Firenze. Laureato in Lettere moderne, con una tesi in Grammatica italiana. Amo la lingua italiana e utilizzarla in tutte le sue forme per scrivere.