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Cosca smantellata
‘Ndrangheta sotto attacco

Vasta operazione antimafia
Cosca smantellata
‘Ndrangheta sotto attacco

di Nancy Calarco10 Novembre 2016
10 Novembre 2016

Nel cosentino, alle prime luci dell’alba di oggi, la ‘Ndrangheta viene colpita: è stata smantellata l’intera cosca Rango-Zingari. Sono arrivati addirittura ad “assegnare” alloggi popolari agli affiliati togliendoli ai legittimi titolari.

Un’estesa operazione antimafia: intercettazioni, pedinamenti, riprese e riscontri alle dichiarazioni di pentiti dello stesso clan hanno consentito agli investigatori di ricostruire 3 anni di egemonia della cosca sul territorio cosentino, dal 2012 al 2015. Un enorme traffico illegale: gestivano lo spaccio di cocaina e hashish, estorsioni ai danni dei commercianti e imprenditori, preoccupati per le loro attività, ma ciò che colpisce di più è l’assegnazione di alloggi popolari ai danni dei veri proprietari.
La cosca era riuscita ad imporsi attraverso attività apparentemente lecite. Con la gestione di società di security si imponevano alle discoteche della zona, arrivando in un caso a picchiare il gestore del locale che si era opposto.

18 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip del tribunale di Catanzaro su richiesta della Dda catanzarese. Tra i soggetti di vertice della ‘ndrina calabrese c’è anche il capo della cosca Maurizio Rango, 40enne già detenuto in regime di 41 bis.

Anni di egemonia che hanno permesso alla cosca di proliferare, allargando il giro di affari della ‘Ndrangheta. Lo sviluppo della dominazione è stato documentato anche verso la cittadina circostante di Paola, sottraendo il potere e succedendo alla cosca locale dei “Serpa”, smantellata nel 2012 da un’altra operazione antimafia.

I provvedimenti eseguiti oggi nel corso dell’intervento sono stati denominati “Doomsday 2”, eseguiti dai militari del reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza, in collaborazione con i velivoli dell’Ottavo nucleo elicotteri di Vibo Valentia.
Indagini coordinate e condotte da Giovanni Bombardieri e Vincenzo Luberto, dal sostituto Pierpaolo Bruni e dal procuratore capo Nicola Gratteri, attualmente uno dei magistrati più conosciuti della Dda, impegnato in prima linea contro la mafia calabrese.

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