HomeCronaca Dagli ’80 ai ’90, gli anni terribili delle vittime innocenti

Dagli ’80 ai ’90, gli anni terribili delle vittime innocenti

di Rossella Dell'Anno07 Marzo 2019
07 Marzo 2019

Sono tre le regioni in cui si sono registrati omicidi di innocenti, vittime di mafia: Sicilia 23 vittime, Campania 18 e Calabria 13. Tra il 1979 e il 1983 si arrivò all’apice del processo di militarizzazione della camorra, nel corso dello scontro tra la NCO di Cutolo (che cercava di fondare un’organizzazione criminale indipendente dalle cosche siciliane) e la Nuova Famiglia, cartello che riuniva i clan cittadini e della provincia avversi a questo progetto e in buona parte collegati a Cosa Nostra. Il conflitto fu di una intensità e violenza inverosimili. Coprì l’intero territorio cittadino e della provincia, spaccò in fazioni contrapposte quartieri e rioni. Un altro periodo in cui si registrò un alto numero di vittime innocenti fu dal 1990 al 1993, con picco massimo nel 1990 e 1991 (46 morti).

Le regioni coinvolte nel 1990 furono la Sicilia con 13 vittime, Calabria 12, Campania otto. Anche due vittime a Milano e una a Varese.

Nel 1991 in Sicilia si registrarono 14 vittime, lo stesso In Calabria, nove in Puglia e 7 in Campania. Nel 1992, anno della strage di Via Capaci e di Via D’Amelio si registrarono 40 vittime innocenti: diciotto in Sicilia, otto in Campania, sette in Puglia, cinque in Calabria e una a Roma.

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