HomeCronaca “Biglietti nominali buona idea per contrastare il secondary ticketing”

Manfredi: "Ticket nominali
buona idea per contrastare
le rivendite clandestine"

L'opinione di Lello Manfredi,

organizzatore di concerti in Sicilia

di Andrea Murgia19 Settembre 2019
19 Settembre 2019

Abbiamo ascoltato Lello Manfredi, organizzatore, tra gli altri, dei concerti di Vasco Rossi e Jovanotti a Messina, riguardo il problema del secondary ticketing e l’introduzione dei biglietti nominali, argomento affrontato nell’inchiesta di LumsaNews.

Cosa pensa dei biglietti nominali per i concerti, divenuti obbligatori per contrastare il secondary ticketing?
«Per me è una buona idea perché ostacola un fenomeno che soprattutto in Italia si è sviluppato con questa veemenza. È assurdo che quando parte la vendita troviamo i biglietti dopo pochissimo tempo su altri siti a dieci volte il prezzo ufficiale. Oltre a questo sistema, comunque, bisognerà trovare anche altri sistemi per sconfiggere il bagarinaggio».

Gli organizzatori hanno lanciato l’allarme: questa legge provocherà un aumento del costo dei biglietti.
«È un falso problema. Sicuramente sarà più difficile acquistarli ma, come già accaduto nel calcio, superato il primo periodo di difficoltà poi tutto si normalizzerà e verrà accettato. Inoltre, il cambio nominativo prevede il pagamento di una commissione, quindi questo scoraggerà chi ha intenzione di rivendere i biglietti per ottenere un guadagno».

Negli ultimi anni il prezzo dei biglietti è cresciuto costantemente: a cosa è dovuto?
«L’aumento è legato alle esigenze degli artisti. Infatti si è creata una sorta di ‘gara’ per avere la scenografia migliore e non essere inferiore agli altri cantanti. Quindi se un determinato artista ha un certo tipo di palco con tanti maxischermi, fuochi d’artificio, coriandoli e una band numerosa per offrire uno spettacolo più bello e completo, l’artista concorrente di conseguenza non vorrà essere da meno. Questo ovviamente richiede più servizi e quindi più gente che lavora. I palchi allestiti negli stadi arrivano a costare migliaia e migliaia di euro. L’aumento dei costi alla fine viene scaricato sull’utente finale».

L’aumento dei prezzi ha avuto un effetto sul numero di spettatori?
«Non credo. Gente come Vasco Rossi fa sempre sold out. Un eventuale calo di vendite è più dovuto al tipo di artista e alla scelta del pubblico. Consideriamo che rispetto al passato c’è un’offerta più vasta e dunque più concorrenza. Ancora oggi, le persone che vogliono vedere un certo spettacolo sono disposte a fare lunghi viaggi per essere presenti allo show».

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