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“Crollo degli organici
sì al ricambio generazionale”

I Comuni bussano al governo
“Crollo degli organici
sì al ricambio generazionale”

di Valerio Toma18 Novembre 2016
18 Novembre 2016

“Rigeneriamo i Comuni”. È questa la richiesta dell’Anci al governo italiano. «Abbiamo bisogno di ampliare le piante organiche e di permettere a una nuova generazione di essere assunta dagli enti locali. In questo modo vogliamo contribuire a sostenere la ripresa economica del Paese» ha dichiarato il presidente dell’Anci Antonio De Caro intervenendo alla conferenza stampa organizzata dall’Associazione nella sala stampa della Camera. Le dichiarazioni, arrivate in prossimità della legge di Bilancio, sottolineano la necessità di un turnover generazionale  per sbloccare gli attuali limiti del personale.

La riduzione della spesa amministrativa è, secondo De Caro, una delle cause principali del problema. Secondo i dati mostrati dall’Associazione la spese corrente dei Comuni è scesa del 4,1%, mentre quella per il personale si è ridotta di 2,2 mld. «Una restrizione del meno 13,55%. È  sproporzionata rispetto alla dinamica totale della P.A» ha commentato DeCaro.

Il presidente ha poi mostrato un andamento poco rassicurante sul numero della forza lavoro impiegata nei Comuni italiani. Dal 2007 al 2014 gli impiegati comunali sono scesi di 63 mila unità, passando da 8  a 6,8 dipendenti per 1.000 abitanti. I dati vanno di pari passo al progressivo invecchiamento del personale. Dieci dipendenti su 100 hanno meno di 40 anni, mentre 60 dipendenti su 100 hanno più di 50 anni.

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Più critica la situazione dei dirigenti: uno su 100 ha meno di 40 anni; 75 dirigenti su 100 hanno più di 50 anni e 24 su 100 hanno più di 60 anni. Uno scenario allarmante che colpisce soprattutto i piccoli comuni. «Con organici ridotti all’osso le piccole comunità devono fronteggiare le medesime funzioni e la stessa mole di adempimenti degli altri Comuni. Per noi la copertura in organico anche di un solo dipendente può diventare un problema insormontabile”  ha dichiarato Massimo Castelli, coordinatore dei piccoli Comuni dell’Anci.

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«Non chiediamo certo di avere una spesa maggiore perché si tratta sempre turnover al 75% e in progressione potrebbe arrivare al 100%, in analogia con quanto avviene nei Comuni con meno di 10mila abitanti. Una volta fissato un paletto di spesa, i sindaci dovranno essere liberi di poter operare assumendo personale nei settori che ritengono più essenziali, in funzione delle scelte politiche da loro assunte” ha concluso De Caro.

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