Matrimoni instabili: nel nord ci si lascia più spesso, l’eterno si dura solo 15 anni

“Il matrimonio è una guerra che si dichiara a se stessi” così recita un antico proverbio africano; e a giudicare dagli ultimi dati forniti dall’Istat sembra che le coppie italiane inizino a prendere alla lettera questo antico detto tanto da cercare un armistizio con il partner il prima possibile.

Da un report dell’Istat del 2011 è emerso che nel 2011 le separazioni in Italia sono state 88.797 mentre i divorzi sono stati 53.806 . Rispetto al 1995 , dove si contavano 158 separazioni e 80 divorzi ogni 1000 matrimoni in Italia le separazioni sono aumentate del 68% e i divorzi sono sostanzialmente raddoppiati.

 

Divario Nord Sud. Le coppiette delle regioni del nord , tendono a lasciarsi con maggiore frequenza. Il valore massimo registrato ( nel Nord Ovest) ha fatto registrare 378 separazioni ogni mille abitanti. E se nel nord una coppia su 3 si lascia nel sud la media minima registrata è  di 232,2 separazioni ogni 1000 matrimoni.

 

Durata media.Sempre secondo l’Istat l’eterno “si” una volta apposta la firma ha una durata di circa 15 anni. Gli uomini tendo a sposarsi dopo 30 anni e le donne intorno ai 28,29 ;l’età in cui l’amore finisce è in media di 46 anni per gli uomini e di 43 per le donne. A lasciarsi sono, nella maggior parte dei casi, le coppie con i figli che rappresentano il 72% delle separazioni e il 62,7% dei divorzi. Nel 90,3 dei casi di separazione le coppie con i figli hanno previsto l’affido condiviso.

 

Dai dati  emerge infine che nel 19,1% delle separazioni è previsto un assegno mensile per il partner ( che nel 98% dei casi spetta alla moglie). Gli assegni sono leggermente più alti al nord ,562 euro al mese. Nel resto del paese la media nazionale è di 514 euro al mese. L’assegnazione della casa dopo la separazione viene assegnata nel 57,6% dei casi alla moglie, Ai mariti spetta invece solo nel 20,9%. Nel 18,8% dei casi si prevedono invece due abitazioni autonome.