Nozze gay all’estero, no di Alfano alla trascrizione in Italia. Ma i sindaci si ribellano

nozze-gay-alfano«Disobbedisco». Così reagiscono tanti sindaci italiani al divieto di Angelino Alfano di trascrivere in Italia le nozze omosessuali celebrate all’estero. L’annuncio è stato dato dal Ministro dell’Interno ai microfoni di Rtl 102.5 ieri mattina, quando ha anticipato l’invio ai prefetti di una circolare che imporrà di cancellare i matrimoni già trascritti e impedirà di registrarne di nuovi. Finora, nell’incertezza normativa, a decidere sono stati i singoli Comuni.

Merola: «Circolare ridicola». In prima fila fra i sindaci “rivoltosi” c’è il primo cittadino di Bologna Virginio Merola: «Rispondere così a questioni che riguardano la vita concreta di tante persone non è solo burocratico, ma è anche tragicomico», ha commentato, avvertendo che che non ritirerà la firma dagli atti. E se questi saranno annullati d’ufficio, Alfano e i suoi «si assumeranno le loro responsabilità». Merola ha subito incassato l’aperto sostegno dei colleghi Brenda Barnini di Empoli e di Federico Pizzarotti di Parma, a cui si è unito il primo cittadino di Udine Furio Honsell, il primo a trascrivere un matrimonio gay in Friuli Venezia Giulia. Anche da lui è giunta immediatamente la replica indirizzata al Viminale: «Una questione come questa non va risolta con circolari burocratiche, ma deve essere portata in parlamento o davanti alla Corte costituzionale».

Le altre città. Reazioni simili sono arrivate da Roma, Milano e Napoli. Il vicesidaco della Capitale Luigi Nieri ha definito “medievale” l’iniziativa del ministro e ha promesso che si batterà con decisione ancora maggiore per estendere all’intera città la possibilità di registrare i matrimoni fra persone dello stesso sesso. Annuncia invece ricorsi alle sedi giudiziarie competenti il Comune di Napoli, il cui sindaco Luigi de Magistris ritiene la circolare «un fatto negativo, contrario alla Costituzione e alle libertà in essa sancite». Da Milano la protesta è arrivata per bocca dell’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino e dal coordinatore del Pd cittadino Pietro Bussolati, dopo che solo l’altroieri il Consiglio comunale aveva approvato una mozione per le trascrizioni delle nozze gay contratte all’estero.

La posizione di Renzi. Il vero problema in Italia è la confusione normativa sui diritti civili. In tema di matrimonio, la Costituzione è “neutra” e parla semplicemente di coniugi, senza fare distinzioni di sesso, mentre il Codice Civile, che è precedente, distingue fra marito e moglie. Non più tardi di venerdì, intervistato al festival di Internazionale a Ferrara, Matteo Renzi ha promesso di colmare questo vuoto legislativo subito dopo la legge elettorale e le riforme costituzionali. Fra il premier e il suo ministro dell’Interno, però, c’è quantomeno una scarsa coordinazione. Il modello auspicato dal presidente del Consiglio, infatti, è quello della civil partnership alla tedesca, con l’istituzione di un registro specifico per le coppie omosessuali, che avranno così gli stessi diritti e doveri delle coppie sposate, salvo – e non è poco – la possibilità di adottare un figlio. Ancora poco, per le associazioni Lgbt (che infatti a Ferrara, durante l’intervista a Renzi, hanno inscenato una protesta pacifica per chiedere l’uguaglianza dei diritti), ma troppo, evidentemente, per il Viminale. Alfano ha ricevuto l’appoggio dei suoi colleghi di partito, Maurizio Sacconi e Maurizio Lupi, che hanno fatto notare come il ministro si sia limitato a far rispettare le leggi vigenti, che i sindaci sono tenuti a rispettare. Per ora, però, la discussione è ferma, perché il documento ministeriale, atteso già ieri, stamattina non era ancora arrivato: «Tante chiacchiere, ma intanto questa fantomatica circolare non l’ha ancora vista nessuno», ha spiegato a Radio2 il sindaco di Bologna. «Se e quando arriverà, ne riparleremo».

Anna Bigano

Anna Bigano

Nata il 10 luglio 1988, è l'unica veneta della redazione di Lumsa News. Dopo qualche vagabondaggio in giro per l'Europa, fra Freiburg e Oxford, e la laurea specialistica in Scienze dell’Antichità all’Università Cattolica di Milano, ha lavorato per alcuni mesi in un'agenzia di pubbliche relazioni. Da sempre affascinata dalla parola scritta, collabora con la redazione "Cultura e spettacoli " del quotidiano veronese L’Arena e con il mensile Primo Giornale, su cui scrive invece di cronaca e politica locale.