TRIPOLI – Hanno perso la vita 50 rifugiati nell’incendio che domenica 14 settembre ha avvolto nelle fiamme una barca a largo della Libia, su cui navigavano 75 sudanesi. Lo riferisce l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), che scrive sui social di aver fornito cure mediche a 24 sopravvissuti. “L’Oim è profondamente addolorata per la tragica perdita di vite umane. È necessario un intervento urgente per porre fine a simili tragedie in mare”.
I dati allarmanti dell’Oim
Continua a crescere il bilancio delle morti nel Mediterraneo. Secondo l’ultimo aggiornamento dell’Organizzazione almeno 456 persone sono morte e 420 risultano disperse sulla rotta del Mediterraneo centrale dall’inizio dell’anno al 13 settembre. Nello stesso periodo, precisa l’agenzia dell’Onu, i migranti intercettati in mare e riportati in Libia sono stati 17.402, di cui 15.555 uomini, 1.316 donne, 586 minori e 145 di cui non si conoscono i dati di genere.
Sempre secondo l’Oim, il mese scorso, almeno 68 rifugiati e migranti sono morti e decine di persone sono disperse dopo che un’imbarcazione si è capovolta al largo delle coste dello Yemen. Nel corso dello scorso anno invece almeno 2.452 tra migranti e rifugiati sono morti o dispersi nel Mar Mediterraneo.