Un grattacielo in costruzione da parte della Evergrande / Foto Wikipedia

Evergrande torna in borsa+35% all'aperturadopo la lunga sospensione

Il 30 ottobre l'udienza per liquidazione Rischia di esplodere la "bolla" cinese

HONG KONG – Ritorno esplosivo in borsa per il gigante edilizio cinese Evergrande, che nella mattinata odierna raggiunge il valore di massima al +35%. Il titolo della società di sviluppo immobiliare, che ha chiuso al +28,13%, era stato sospeso il 28 settembre dopo l’incriminazione del fondatore, Hui Ka Yan. E mentre il titolo apre con un forte rialzo, dovuto anche al periodo festivo nazionale cinese del 1° ottobre, i mercati asiatici hanno chiuso con un deciso ribasso, con Hong Kong a -2.97% e Tokyo a -1.64%. Pesa sugli indici asiatici anche la chiusura della borsa di Seul e l’impatto dei tassi della Federal Reserve. 

Evergrande e l’incriminazione del fondatore Hui Ka Yan

Intanto l’attenzione degli investitori rimane comunque su Evergrande. La società è al centro di una crisi edilizia che ha rallentato pesantemente l’economia cinese. Lo scorso agosto, Evergrande aveva chiesto a un tribunale di New York di poter accedere a una legge fallimentare per evitare la liquidazione. Ma i piani di Hui Ka Yan, amministratore delegato della società, sono stati bruscamente interrotti dal suo arresto da parte delle autorità cinesi. Non è però ancora chiaro quali siano i capi d’accusa o se l’ad si trovi in carcere o in libertà vigilata. Intanto, per il prossimo 30 ottobre è prevista l’udienza al tribunale di Hong Kong che potrebbe sancire la liquidazione del colosso immobiliare.

La bolla speculativa dell’edilizia cinese

Evergrande, nonostante il momentaneo ritorno positivo, è comunque legata a un’economia cinese in forte frenata. Dopo la fallimentare politica zero Covid adottata da Pechino, il Pil nazionale è cresciuto meno del previsto, il settore dei consumi non è tornato ai livelli pre-pandemici e il settore immobiliare, in cui Evergrande è protagonista, è stato più volte definito “una bolla” in attesa di scoppiare. A causare questa bolla speculativa, gli enormi investimenti governativi che dal 2008 hanno causato un surplus di case e una diffusa pratica di speculazione edilizia. Da allora, in Cina si è progressivamente diffuso il fenomeno delle “città fantasma”, enormi condomini che rimangono inabitati. 

Alberto Alessi

Sono nato 2751 anni dopo Roma, appassionato di giornalismo politico ed estero, nonché di giornalismo d'inchiesta investigativo. Aspiro a scrivere ma tenendo un occhio al mondo radiofonico e tele-giornalistico. Sogno vagamente di trovare una nuova dimensione per l'infotainment contemporaneo.